Malviventi e cafoni espulsi da Venezia: i 20 comportamenti non tollerati

Giovedì 12 Luglio 2018 di Roberta Brunetti
Una turista distesa in riva al canal Grande
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VENEZIA - Fuori da Venezia chi usa droga o si prostituisce, ma anche chi si siede per terra, si bagna i piedi in canale, sbevazza fuori dai locali, organizza addio al nubilato-celibato eccessivi... É lunga la lista dei comportamenti che potranno essere puniti con il Daspo urbano. C’è anche questa novità nel regolamento di polizia e sicurezza urbana che oggi passerà in Giunta. Un strumento annunciato da tempo che allargherà, e di molto, il raggio d’intervento della Polizia municipale. Quasi una ventina i comportamenti che potranno far scattare l’allontamento.
 
LA NORMA E L’APPLICAZIONE
Previsto dal decreto Minniti per le “aree di particolare tutela”, il Daspo consente al sindaco non solo di multare (da 100 a 3000 euro), ma anche di allontanare il soggetto per 48 ore. In caso di reiterazione, poi, potrà intervenire direttamente il questore con un ulteriore allontanamento fino a 6 mesi. In questi mesi il Comune ha studiato il modo per allargare le aree di applicazione della nuova misura. Oltre alla città d’acqua, sono stati inserite le principali aree di Mestre e Marghera, nonché tutte le aree in un raggio di 200 metri da scuole, università, biblioteche, musei, chiese, monumenti, giardini pubblici (compreso il bosco di Mestre), parcheggi, impianti sportivi, aree produttive... In pratica l’intera città.
TUTTI DIVIETI
Qui il Daspo sarà applicabile per una lista di comportamenti elencati nel regolamento, altrettanto corposa. Ovviamente c’è il tema della droga: potrà essere allontanato chi la «acquista, riceva, consuma o esibisce», ma anche chi abbandona in aree pubbliche «cose utilizzate o utilizzabili per l’assunzione di sostanze stupefacenti». Passibile di allontanamento chi si prostituisce, ma anche qui siamo al limitare di un reato.
Le vere novità sono i divieti per i comportamenti legati più alla maleducazione. Potrà essere allontanato, ad esempio, chi si sdraia o si siede a terra, ostacolando il passaggio. Chi mangia o bene «intralciando la circolazione pedonale». E ancora chi si sdraia alle fermate del trasporto pubblico, chi campeggia abusivamente, chi resta nei parchi oltre l’orario di chiusura. Tra i divieti anche quelli di lavarsi o fare i propri bisogni in strada. Banditi anche i pediluvi, così come i bagni in canale, o l’utilizzo di surf e barche nelle aree allagate dall’acqua alta.
Allontanabili anche i “mestieri girovaghi” non autorizzati (fotografi, mascherini, lustrascarpe...) e chi partecipa a «scorribande finaizzate al non responsabile festeggiamento» (il riferimento è agli addii a nubilato-celibato così come alle lauree eccessivi). In generale potrà essere allontanato chi, dalle 19 alle 8, consuma alcoolici «al di fuori dei plateatici e comunque oltre 5 metri dal perimetro del locale».
L’ITER DEL REGOLAMENTO
Oggi si diceva il passaggio in Giunta del regolamento. Poi la discussione in commissione, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione del Consiglio entro luglio. Soddisfatto il presidente della commissione, nonché consigliere delegato alla sicurezza partecipata, Enrico Gavagnin. «Questo nuovo regolamento tiene conto anche dell’esperienza maturata in questi anni da parte del “controllo di vicinato”, che si è rivelata fondamentale per realizzare un sistema di relazione e comunicazione tra cittadini, da mettere poi a disposizione delle Forze dell’Ordine e, in particolare, in una prospettiva di collaborazione sempre più stretta ed efficace con la Polizia locale».
Roberta Brunetti
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Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 08:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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