Egregio Direttore
resta sempre attuale il problema dei migranti. Non si tratta di una novità nella storia dell'umanità: l'uomo è sempre stato in movimento, alla ricerca di migliori condizioni di vita. Le cause sono varie, talvolta dovute a fenomeni naturali, talaltra a vicende umane, guerre, rivoluzioni, carestie ecc. Vi è perciò una buona dose di malafede in coloro che propongono resistenze armate e rimedi in realtà inefficaci. Gli uomini, infatti, sono sempre stati in movimento e nessun ostacolo naturale, catene montuose, fiumi, oceani, ghiacci... è riuscito a fermarli e tanto meno le difese artificiali, fortezze, muraglie, reticolati. Solo una colpevole ignoranza e una aperta malafede possono presentare le attuali migrazioni come una invasione da poter respingere con la violenza o con qualche elemosina. Poiché pare che il rapporto con il prossimo (persona o popolo) non rientri nel campo della morale, almeno la lezione della storia dovrebbe illuminare le menti dei nostri governanti, i quali, Salvini in testa, inseguito da Di Maio, sono alla ricerca di una supremazia come, ai loro tempi (si parva licet...) Cesare e Pompeo.
Antonio Prezioso
Padova
Caro lettore,
non ci sono dubbi che nei prossimi anni l'Europa e il mondo occidentale dovranno misurarsi e fare i conti (sociali ed economici) con flussi migratori importanti. Ce lo insegna la storia, ce lo suggeriscono le condizioni di profonda instabilità politica e di estrema povertà in cui sono costretti a vivere milioni di uomini e donne nel continente africano e non solo. Ma proprio perché si tratta di un fenomeno imponente, destinato a durare nel tempo ed ad avere un forte impatto sulle nostre comunità, va affrontato e gestito. Non può essere lasciato alla libera iniziativa dei migranti, dei mercanti di uomini o delle organizzazioni non governative, vere o presunte che siano. Lo scontro in atto in Europa oggi sul tema dei migranti è il risultato dell'assenza di una politica europea, non di volontà di supremazia di questo o di quel leader o Paese. Per troppo tempo molte nazioni europee hanno finto che il problema migranti non esistesse o che riguardasse essenzialmente i Paesi di primo arrivo, cioè quelli, come l'Italia, più esposti sul piano geo-politico. Non è così. Non può essere così. La storia non insegna solo che le migrazioni sono sempre esistite, ma che anche nei secoli scorsi, i Paesi meta di migranti - pensiamo solo agli Stati Uniti - hanno definito rigide regole di ingresso, hanno fissato tetti massimi d'accoglienza anno per anno, si sono dotati di una strategia di accoglienza di medio e lungo periodo. Tutto ciò che, ipocritamente, l'Europa non ha voluto o saputo fare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA resta sempre attuale il problema dei migranti. Non si tratta di una novità nella storia dell'umanità: l'uomo è sempre stato in movimento, alla ricerca di migliori condizioni di vita. Le cause sono varie, talvolta dovute a fenomeni naturali, talaltra a vicende umane, guerre, rivoluzioni, carestie ecc. Vi è perciò una buona dose di malafede in coloro che propongono resistenze armate e rimedi in realtà inefficaci. Gli uomini, infatti, sono sempre stati in movimento e nessun ostacolo naturale, catene montuose, fiumi, oceani, ghiacci... è riuscito a fermarli e tanto meno le difese artificiali, fortezze, muraglie, reticolati. Solo una colpevole ignoranza e una aperta malafede possono presentare le attuali migrazioni come una invasione da poter respingere con la violenza o con qualche elemosina. Poiché pare che il rapporto con il prossimo (persona o popolo) non rientri nel campo della morale, almeno la lezione della storia dovrebbe illuminare le menti dei nostri governanti, i quali, Salvini in testa, inseguito da Di Maio, sono alla ricerca di una supremazia come, ai loro tempi (si parva licet...) Cesare e Pompeo.
Antonio Prezioso
Padova
Caro lettore,
non ci sono dubbi che nei prossimi anni l'Europa e il mondo occidentale dovranno misurarsi e fare i conti (sociali ed economici) con flussi migratori importanti. Ce lo insegna la storia, ce lo suggeriscono le condizioni di profonda instabilità politica e di estrema povertà in cui sono costretti a vivere milioni di uomini e donne nel continente africano e non solo. Ma proprio perché si tratta di un fenomeno imponente, destinato a durare nel tempo ed ad avere un forte impatto sulle nostre comunità, va affrontato e gestito. Non può essere lasciato alla libera iniziativa dei migranti, dei mercanti di uomini o delle organizzazioni non governative, vere o presunte che siano. Lo scontro in atto in Europa oggi sul tema dei migranti è il risultato dell'assenza di una politica europea, non di volontà di supremazia di questo o di quel leader o Paese. Per troppo tempo molte nazioni europee hanno finto che il problema migranti non esistesse o che riguardasse essenzialmente i Paesi di primo arrivo, cioè quelli, come l'Italia, più esposti sul piano geo-politico. Non è così. Non può essere così. La storia non insegna solo che le migrazioni sono sempre esistite, ma che anche nei secoli scorsi, i Paesi meta di migranti - pensiamo solo agli Stati Uniti - hanno definito rigide regole di ingresso, hanno fissato tetti massimi d'accoglienza anno per anno, si sono dotati di una strategia di accoglienza di medio e lungo periodo. Tutto ciò che, ipocritamente, l'Europa non ha voluto o saputo fare.