Vende l'hotel e lascia un milione al canile, ma per i giudici i soldi restano ai nipoti

Martedì 10 Luglio 2018 di Gianluca Amadori
Vende l'hotel e lascia un milione al canile, ma per i giudici i soldi restano ai nipoti
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MESTRE - Non c'è alcuna prova che la garanzia del credito vantato possa andare dispersa. È con questa motivazione che il Tribunale di Venezia ha rigettato la richiesta di sequestro avanzata dall'Associazione Veneta zoofila a carico degli eredi di Franca Franzi, l'albergatrice di Jesolo che, scomparsa due anni fa, ha disposto nel suo testamento un lascito per aiutare il canile di San Giuliano.
 

Lo scorso anno l'albergo della defunta, l'hotel Palace Cavalieri, è stato venduto e l'Associazione Veneta zoofila ha chiesto al Tribunale civile di concedere un sequestro conservativo ante causam (cioè prima di aver avviato un'eventuale causa) di somme e beni degli eredi fino all'importo di oltre un milione e trecentomila euro a garanzia dell'asserito credito derivante dalle disposizioni testamentarie. Ma il giudice Giulia Paolini ha rigettato la domanda cautelare, condannando l'Associazione a rifondere a ciascuno degli eredi 8 mila euro di spese legali, per una somma complessiva superiore ai 40 mila euro. Nel provvedimento, depositato in cancelleria qualche giorno fa, non si entra nel merito della vicenda, e dunque del cosiddetto fumus boni juri della richiesta, ovvero della probabile sussistenza del diritto che si intende far valere. L'Associazione Veneta Zoofila potrà quindi avviare un'apposita causa di merito per chiedere che le sia riconosciuto il diritto ad ottenere parte dell'eredità lasciata dalla signora Franzi.
Nel suo testamento olografo, l'albergatrice jesolana lasciò scritto che il ricavato della vendita dell'hotel doveva essere destinato per il canile di San Giuliano, struttura di proprietà del Comune di venezia e all'epoca gestita dall'Associazione Veneta zoofila. Lo scorso anno, tra l'altro, il canile è stato smantellato (e gli animali trasferiti a Mira) in attesa che Ca' Farsetti realizzi un nuovo canile.
La difesa degli eredi Franzi, rappresentata dagli avvocati Giuseppe e Gustavo Pea, sostiene che l'Associazione non vanta alcun diritto e che le disposizioni della defunta sono talmente generiche da non poter risultare valide.
Nel frattempo anche il Comune di Venezia ha contattato gli eredi Franzi con una lettera nella quale rivendica il diritto ad ottenere il ricavato della vendita dell'hotel, in qualità di proprietario del canile di San Giuliano, e dunque destinatario del lascito. Il contenzioso appare solo all'inizio. Anche se il costo di un'eventuale causa potrebbe scoraggiare dall'intraprenderla, soprattutto dopo il sequestro negato.
Gianluca Amadori
Ultimo aggiornamento: 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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