In auto con l'amico e 7 kg di droga. ​«Scarceratelo, deve fare la Maturità»

Mercoledì 4 Luglio 2018 di Denis Barea
In auto con l'amico e 7 kg di droga. «Scarceratelo, deve fare la Maturità»
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TREVISO - «Notte prima degli esami, notte di polizia», cantava Antonello Venditti nella sua celebre canzone. Per Pietro Manente, il 20enne di Jesolo arrestato sabato scorso insieme all'amico trevigiano 19enne Martino Pivato lungo la Treviso-Mare, si tratta di strofe quasi profetiche. Manente domani dovrebbe infatti sostenere la prova orale dell'esame di maturità scientifica.

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Se ci potrà essere oppure no dipenderà dalla decisione del gip Angelo Mascolo davanti al quale il ragazzo, insieme a Pivato, si presenterà questa mattina alle 10,30 per l'udienza di convalida. Quando i poliziotti li hanno intercettati, tra Roncade e Silea, dentro alla Panda guidata da Manente ma intestata al padre dell'altro hanno trovato la bellezza di oltre sette chili e mezzo di marijuana divisa in diversi bustoni per qualità e quantità. Ne avevano per tutti i gusti e tutte le tasche, dalla versione relax e per il  miglioramento dell'umore ad un'altra mezza dozzina di specialità differenti, compresa anche la marija più gagliarda.

Un po' tanti quei sette e chili e mezzo da giustificare con il bisogno di calmare i nervi in vista delle forche caudine dell'esame più temuto, quello che ci ricordiamo tutti con grande nitidezza che sentiamo ancora la tensione addosso. Martino Pivato, anche lui in età da diploma, alla maturità non ci è invece arrivato, non essendo stato ammesso.

Tutta quella roba era la merce da mettere sulla piazza, l'offerta da collocare sul mercato dello spaccio che secondo gli inquirenti vedrebbe Pivato giocare un ruolo di primo piano. Nella perquisizione in casa sua seguita all'arresto gli agenti della mobile hanno infatti trovato anche 12 tavolette di hashish per un peso complessivo di 776 grammi e un sasso di circa 47 grammi di cocaina. Tradotto in euro fa un sacco di soldi: solo la marijuana rinvenuta nel bagagliaio della Panda ha un valore che le forze dell'ordine stimano intorno ai 70 mila euro. Giovani insomma, ma già dei pusher affermati. Del resto Pivato è un soggetto noto alle forze dell'ordine per il suo protagonismo nella scena della vendita di stupefacenti ed era già stato arrestato tre volte in passato e sempre per le solite questioni. L'ultimo episodio proprio un anno fa, a luglio. In una perquisizione a casa, dopo che era stato bloccato in flagranza di reato mentre mentre cedeva della droga ad un coetaneo tra i capannoni della zona industriale di Volpago, i Carabinieri trovarono due etti di marijuana e 5mila euro in contanti, considerati la prova di un fiorente commercio di sostanze illegali.

LE INDAGINI
Il sospetto è che i due ragazzi stessero tornando a Treviso dopo essersi approvvigionati di roba da fornitori che stanno chissà dove. Quasi certamente fuori provincia, vista la direttrice di marcia lungo cui sono stati intercettati, a poca distanza dall'autostrada. Sotto un tappetino dell'auto sono stati trovati poi contanti per un valore di 3.500 euro, quello che sarebbe avanzato, è l'ipotesi, dopo un acquisto decisamente cospicuo che avrebbe potuto permettere di trafficare tranquillamente per tutto l'estate, dalla provincia di Treviso al litorale turistico veneziano che nei mesi delle ferie, soprattutto in occasione delle numerose feste in spiaggia più o meno organizzate, diventa un bazar dello sballo. Per Pivato il legale di fiducia, l'avvocato Gianfrano Colletti, chiederà la modifica della misura cautelare in carcere e la sua trasformazione in arresti domiciliari. Remo Lot, difensore di Pietro Manente, giocherà invece la carta della richiesta di scarcerazione. In favore del giovane veneziano ci sarebbe la circostanza di essere stato beccato solo al volante della vettura. Insomma, sapeva o non sapeva quanta erba di Grace stava impacchettata nel baule? E poi, c'è quell'esame orale della maturità da sostenere e a cui comunque, sempre se ci arriverà, Manente difficilmente potrà presentarsi preparato al meglio e con la serenità che serve per tenere testa ai commissari, visto che le ultime ore le ha trascorse dietro alle sbarre della sua cella nel carcere trevigiano di Santa Bona. Dannata notte prima degli esami, notte di polizia...
Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 11:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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