Come accade normalmente per un set cinematografico, AltaRoma ha sgomberato i locali all’interno degli “studi” di Cinecittà - dove per cinque giorni si è svolta la rassegna destinata alla moda dell’autunno-inverno 2018-19. Incontri, sfilate, il tributo a Balestra che ha sconvolto anche il cielo facendo cadere sull’ultima scena della sfilata un acquazzone memorabile: “+ il saluto dal cielo per un grande artista” - ha detto la mia vicina di posto cercando rifugio sotto la cartella stampa usata come ombrello disperato. Questa edizione ci ha lasciato senza fiato davanti al set Antica Roma che, nella ricostruzione fedelissima realizzata nell’area che Cinecittà ha destinato a questo remake architettonico, consente di muoversi, camminare, parlare, fotografare, sedersi sulla scalinata di un palazzo o davanti a una casa povera della Suburra, come se fossimo davvero nell’antica capital mundi. Mancavano solo Nerone e Messalina da incontrare in qualche viuzza nascosta o seduti a sorseggiare una bibita in una delle piazze ricavate nello spazio urbano rievocativo. All’interno dei capannoni “antichi” - così come nei vari “teatri”, Alta Roma ha realizzato una serie di possibilità espositive che con Showcase hanno fatto bingo. Molte le novità, tanti dettagli che presentano la creatività in libertà di espressione. Incontri importanti come lo è stato quello con la formula Au197Sm studiata da Paola Monchesi e Stefano Maccagnani per la produzione di tessuti assolutamente speciali, che fondono l’oro con il filato. Una corrente nano-tech che consentirà ulteriori sviluppi interessantissimi.
Molti gli eventi “fuori Cinecittà”: da sottolineare la collettiva “Next Trend” che si è tenuta presso la sede di Banca Intesa S.Paolo. Tra le proposte 2019 un cenno di merito va a JMonteiro, della brasiliana Jenny Monteiro, figlia d’arte cresciuta nel laboratorio di abiti da sposa di famiglia.
Brillare? Marco De Vincenzo, in apertura dei giochi di Altaroma 2018 , nel corso del suo interessante incontro con il pubblico, ha confessato la sua passione per tutto ciò che brilla (e non a caso qualcuno lo ha definito “il re del lurex”.
L’ultimo giorno di AltaRoma è stato dedicato interamente alle Accademie, le scuole dalle quali escono i ragazzi pronti per affrontare il mondo della moda. Di giovani si parla molto, forse anche troppo: dietro lo schermo di parole, applausi, diplomi, lauree, troppi ragazzi si tuffano nel difficilissimo mondo della moda con certezze che presto si traducono in delusioni. Sono da applaudire in questo senso quelle scuole che insegnano soprattutto a tagliare e cucire, lasciando che la creatività – se c’è – emerga da sola, dopo, quando i nuovi “sarti” (non ancora “stilisti” ) potranno permettersela. Bene ha fatto AltaRoma a concludere il suo evento 2018 con una intera giornata dedicata a importanti scuole di moda.
Ideale la scelta di Cinecittà come spazio dove distillare il calendario pirotecnico di AltaRoma? Abbiamo applaudito al primo annuncio l’abbandono del Guido Reni District, anche per la condizione di cattiva manutenzione che rendeva evidente una contraddizione pesante con il mondo della bellezza, del lusso, della creatività che AltaRoma elegge come bandiera. Ma – se togliamo la bellezza mozzafiato dell’Antica Roma ricostruita che ha dato ragione quest’anno a questa scelta della sede - Cinecittà non offre soluzione tanto diversa dal Guido Reni District, oltre a trovarsi a una distanza dal centro città abbastanza pesante. Silvia Venturini Fendi, che presiede questa difficile , difficilissima struttura (che si può ancora considerare - ci sia consentito - una “ rassegna in cerca d’autore”) , cerca ogni anno di risolvere il problema location nel modo più consono, con buona conoscenza del territorio, del la moda e…last but not least…della stampa internazionale chiamata al difficile compito di raccontare e inevitabilmente , giudicare.
Ultimo aggiornamento: 01:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi