MODI E MODA di
Luciana Boccardi
Anche se AltaRoma la chiama "Atelier"
sempre di Alta Moda si tratta!
Sabato 30 Giugno 2018
di Luciana Boccardi
Non si deve più chiamare “alta moda”, in Italia : la definizione che la grammatica della moda vuole non per una moda astrattamente più “bella” ma per quella che nasce in sartoria, in atelier, non fabbricata e riproducibile in molte unità - come il pret-à porter - ma in uno e unico modello. La definizione “alta moda” è stata scartata dai preposti alle manifestazioni della moda in Italia. Vive e in buona salute a Parigi come (haute couture) con le rassegna che si ripetono due volte all’anno, ovviamente in date diverse da quelle di pret-à-porter , presenta non solo stilisti d’alta moda francesi ma di ogni paese e soprattutto italiani. Considerata la scarsa accoglienza che l‘alta moda da decenni ha cominciato a ricevere in Italia (anche dalla stampa più incline s occuparsi del pret-à-porter che significa budgets industriali, possibilità di scelte pubblicitarie appaganti, sostegno per situazioni che offrono lavoro a una quantità più consistente di addetti), molti stilisti italiani d’alta moda hanno lasciato Roma (dove per consuetudine si sono sempre svolte – e si svolgono tuttora anche se chiamate diversamente – le rassegne d’alta moda) per trasferirsi nel calendario parigino. In Italia sono rimasti alcuni fedelissimi, altri magari bravissimi ma con un budget insufficiente a varcare i confini, orfani persino della definizione storica e “grammaticale” di alta moda. Ci sono nel calendario di AltaRoma, ma truccati sotto la sigla di Atelier.
Comunque, si giochi o no con le parole, si giochi a rimpiattino anche con questa arte, questo altissimo artigianato che ha sempre fatto onore all’Italia, l’edizione attuale di AltaRoma ci ha proposto - con “Atelier” il ritorno in patria di Sylvio Giardina ( che da otto anni sfilava a Parigi) . Importante, di raffinata ricerca stilistica, la sua moda lascia il segno con dettagli che diventano forme: gli sbiechi, il plissè, i giochi di volumi che privilegiano i fianchi per assottigliarsi lungo la silhouette, i grandi nodi, gli accessori raffinati (le pantofole di lusso che richiamano le pianelle settecentesche. Oltre alla Persechino, Roma ha registrato il successo con standing ovation anche sotto la pioggia di Renato Balestra alla fine della sfilata antologica che ha portato in passerella i suoi abiti più famosi e il suo inimitabile blu. Tra i tributi raccolti da Balestra in questo anniversario dei suoi 94 anni, l’offerta da parte dei Beni Culturali di considerare patrimonio culturale italiano il suo archivio che inizia a datare dal 1959. In prima assoluta è stato presentato negli studi di Cinccittà “La moda proibita” un film di Ottavio Rosati su Roberto Capucci e il futuro dell’alta moda.
Nell’area bellissima di Roma Antica, a Cinecittà, si è rinnovata la qualità di Showcase, un “libro” di lettura di proposte che vanno aggiungendo firme agli espositori. Abiti, calzature, accessori, tutto quanto fa moda, in Show case ha una “vetrina” che diventa un discorso in crescendo. Tra le sorprese positive del calendario di AltaRoma la sfilata della collezione “Couture Nano Terchnology” (Au197Sm).
Per Roman’s Romance , signficativa la conversazione con Marco De Vncenzo al Museo Maxxi : tra le “confessioni” simpatiche dello stilista il suo amore “per tutto ciò che luccica. Un vezzo carpito un giorno a una gazza esente dal vezzo di rubare”.
Sarò il tempo dei giovani nelle ultime ore di AltaRoma con l’attesissima sfilata dei finalisti di Who on Next? il concorso giovani organizzato da AltaRoma con Vogue e la collalborazione di importanti istituzioni italiane per la moda. Per i giovani anche l’ultima giornata che vede in calendario le più importanti scuole di moda.
Ultimo aggiornamento: 01:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA