Grillo: «Estrarre a sorte i senatori»
M5S, nuove regole su rimborsopoli

Giovedì 28 Giugno 2018
Beppe Grillo
16

Il garante M5S è a Roma e ha lanciato sul suo blog un lungo post politico. Parla di sostituire con il sorteggio fra la gente comune il sistema di elezione dei politici. Nel post infarcito di citazioni sembra leggere le parole rivisitate che pronunciò nel meetup di Brescia durante una visita a sorpresa anni fa: «In Parlamento abbiamo imbarcato di tutto!». E si riferiva al sorteggio delle parlamentarie M5S. Nel post propone di iniziare a superare il bicameralismo creando una camera nuova, un Senato di cittadini estratti a sorte, appunto. Nell'altro blog, quello delle stelle (organo ufficiale del M5S secondo statuto) intanto sono state pubblicate le nuove regole per le restituzioni degli stipendi dei parlamentari M5S dove si ricorda il contributo mensile fisso da versare alla piattaforma web Rousseau ideata da Davide Casaleggio e si fissano mille euro da spendere per "eventi ufficiali del M5S".

Le nuove norme prevedono il versamento di cifre forfettarie proprio perché questa volta si tiene conto che i parlamentari sono persone comuni che possono quindi mentire su rimborsi, spese e rendicontazioni come è successo effettivamente nel caso della Rimborsopoli (quello dei bonifici taroccati per mostrare tagli di stipendio che non c'erano e tenersi così i soldi). I parlamentari dovranno restituire«almeno 2.000 euro al mese e potranno trattenere un importo forfettario di 3.000 euro mensili, che diventano 2.000 per chi risiede in Provincia di Roma», si legge. «Per cosa? Per far fronte alle spese di soggiorno, vitto, trasporti e telefoniche. I risparmi così ottenuti ci consentiranno di finanziare diverse iniziative di natura sia politica che economica», si apprende sul blog che conclude così: una politica a costo zero non solo è possibile ma «desiderabile». 

La riflessione di Grillo su quanto non siano e non  debbano essere creature speciali i parlamentari, anche quelli del M5S, parte da un dubbio: «se vivere in democrazia sia una buona cosa e se le nostre democrazie stanno funzionando bene. Se rispondiamo come ci hanno insegnato, cioè che va tutto bene, allora c’è un enorme paradosso, una palese contraddizione», scrive Grillo.

«Perché non sta funzionando molto bene. La politica è divisa su tutti i temi, i politici non hanno fiducia e il sistema politico è distorto da potenti interessi. In tutto il mondo è così. Da sempre. Per risolvere questo paradosso possiamo rinunciare alla democrazia. Eleggiamo un re-dittatore che ignori le norme democratiche, calpesti le libertà e faccia semplicemente le cose come stanno. Ma i primi 4000 anni della nostra storia sono stati così e non mi sembra abbiano fatto granché», spiega. 

« L’altra opzione è quella di dire chiaramente che questo sistema è rotto, non funziona, ma non avendone un altro migliore non ci resta che capire cosa non funziona. Io un’idea ce l’ho, il suo nome tecnico è “sortition”. Ma il suo nome comune è “selezione casuale”. L’intuizione è di un certo Brett Hennig. L’idea è molto semplice: selezioniamo le persone a sorte e le mettiamo in parlamento. Sembra assurdo, ma pensateci un attimo. Le selezioni dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese. Il 50% sarebbero donne. Molti sarebbero giovani, alcuni vecchi, altri ricchi, ma la maggior parte di loro sarebbero gente comune. Sarebbe un microcosmo della società. Tuttavia, ci sarebbe un importante effetto collaterale: se sostituissimo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro parlamento veramente rappresentativo della società, significherebbe la fine dei politici e della politica come l’abbiamo sempre pensata», continua. 

E poi lancia l'idea della seconda Camera composta da cittadini estratti a sorte. «La riscoperta della legittimità della selezione casuale in politica è diventata così comune negli ultimi tempi, che ci sono semplicemente troppi esempi di cui parlare.

Certo, so bene che se provate a chiedere chi è d’accordo, troverete molti pareri sfavorevoli. Ma vi dico un fatto sorprendente. Funziona. Da tutti gli esempi moderni emerge un fatto: se date alle persone la responsabilità, agiscono in modo responsabile. Non fraintendetemi, non dico che è perfetto. La domanda giusta è: funziona meglio? Per quanto mi riguarda, è SI. Proprio in questi anni si sta sperimentando la selezione naturale. Possiamo introdurla nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in altre istituzioni, come sta facendo “Democracy In Practice” in Bolivia. Possiamo tenere giurie politiche e assemblee di cittadini, come sta facendo la New Democracy Foundation in Australia, o come sta facendo il Jefferson Center negli Stati Uniti e come sta facendo il governo irlandese in questo momento o come la Fondazione Sortition sta facendo nel Regno Unito. Forse il primo passo sarebbe una seconda camera nel nostro parlamento, piena di persone scelte a caso, un senato dei cittadini, se volete. C’è una campagna per un senato popolare in Francia e un’altra campagna in Scozia. Sarebbe come un cavallo di Troia nel cuore del governo. E poi sostituire le elezioni con il sorteggio. Oggi stanno accadendo cose incredibili. Si sta mettendo in discussione tutto».

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci