L'evento Altaroma che occupa queste giornate di fine giugno nella capitale si è inaugurato nel segno dell'alta moda (parola che i "vertici" ufficiali della moda non voglino più pronunciare per l'Italia lasciandola di fatto una conquista solo parigina!), un termine che non si riferisce - come molti credono - a una moda più bella, più nobile, più "alta", ma semplicemente racconta una categoria ovvero gli abiti costruiti in un atelier, una sartoria , e non in una fabbrica, vestiti di modello unico e (diciamo) irripetibile, a differenza del pret-à-porter che riguarda la moda industriale, ovvero i modelli che possono essere replicati a decine, migliaia, milioni , con le macchine e non con l'ago e le mani di un sarto.
Definizioni che fanno parte della grammatica della moda oggi ignorata anche da chi avrebbe il dovere di conoscerla! L'alta moda è stata sempre presentata a Roma due volte all'anno per la stagine fredda e l'estate. Oggi la manifestazione si svolge con il nome di AltaRoma che onsente di svicolare dalla moda vera e propria per inserire nel calendario incontri, concorsi per giovani, filmati, conferenze, ricerche.
Evento ricco di possibilità spettacolari , Altaroma 2018 presenta in calendario un programma di difficile definizione: moda, spettacolo, costume, varietà, cinema. Di tutto e di più, cinema soprattutto quest'anno in quanto la sede degli eventi pià significativi è Cinecittà, con i suoi studi messi a disposizione di Altaroma.
Con un calendario che si conclude il 2 luglio, Altaroma ha aperto i giochi alla grande moda (sotto l'insegna appunto non di alta moda ma di "atelier") con la sfilata di Sabrina Persechino nel Palazzo delle Esposizini di Roma.
Una decina di anni fa la Persechino era una giovane stilista, o meglio un giovane architetto che aveva deciso du utilìzzare per la costruzione di vestiti, o , meglio, di "sogni da affiancare al lavoro di routine di architetto a tutto tondo" un gioco che consentisse di trasferire nella moda formule, segni, racconti disegnati, progetti elaborati sulla carta con precisione architettonica . E all'inizio la critica ovviamente aveva accostato la Persechino a Ferrè,il grande' "achitetto della moda" che la giovane Sabrina considerava maestro scostandosi però totalmente da quello stile per inseguire la sua bellissima astrazione .
Oggi, tra gli applausi di un pubblico foltissimo e attento, la Persechino ha presentato la sua collezine per il prossinmo autunno-inverno ispirata alla "greca", quel segno irregolare, ripetitivo fino all'ossessione, quasi inquietante, che la stilista fa divenrare un percorso orizzontale o verticale per abiti imprtanti o nelle giaccche da giorno in cachemire "laserato". Una architettura laserata è quella che completa cappe da giorno (i bellissimi nuovi tailleurs Persechino) dal taglio nitido, purissimo. Suddivisa in quattro cololri ( bianco, verde bosco, brique, nero), la collezione ha portato in passerella una pagina di stupenda eleganza e novità. "Cutting architecture" l'ha chiamata la stlista, citando come esempi di ispirazionbe il Next Gene 20 Project o il Masterplan di Beirut, senza tascurare una ricerca di grande attualità stilistica sui fregi ellenici, con i giochi di entredeux concessi alla classica "greca". C'è una ricerca sulla belloezza in quei vestiti che disegnano il corpofemminile nel rispetto di una vera femminilità, una donna che sa di piaere e non teme di esibire la sua silhouette. La sensualità è in queste llnee di estrema difficile semplicità, così come la donna Persechino sa diventare sexy in modo più esplicito senza perdere signorilità , anzi, esagerando in cautela nel gioco delle trasparenze affidato a quella non-innocente greca che sa suggerire senza dire tutto.
Ultimo aggiornamento: 06:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi