Migranti, Galantino: «Non li prendo a casa mia perché ci deve pensare lo Stato»

Mercoledì 20 Giugno 2018
Migranti, Galantino: «Non li prendo a casa mia perché ci deve pensare lo Stato»
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Città del Vaticano -  A chi chiede a monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei, perché i migranti che arrivano in Italia non li prende a casa sua, risponde così: «Non li prendo a casa mia perché sarei un incosciente presuntuoso a pensare che il problema di ciascuna di queste persone lo possa risolvere io, in casa mia. Non li prendo a casa mia perché per queste persone serve altro e meglio di quello che so fare io, servono pratiche e organizzazioni che sappiano affrontare le necessità di salute, prosecuzione del viaggio, integrazione, lavoro, ricerca di soluzioni. Non li prendo a casa mia perché voglio fare cose più efficaci, voglio pagare le tasse e che le mie tasse siano usate per permettere che queste cose siano fatte bene e professionalmente dal mio Stato, e voglio anche aiutare e finanziare personalmente le strutture e associazioni che lo fanno e lo sanno fare».  Galantino ha parlato delle migrazioni durante la presentazione dell'ultimo numero di Limes, a Palazzo della Pigna, dedicato all'Italia. Il segretario della Cei ha ribadito che per un cristiano è impossibile voltarsi dall'altra parte.
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