Squadre di vigili schierate alla "riconquista" di via Piave

Lunedì 18 Giugno 2018 di Davide Tamiello
Squadre di vigili schierate alla "riconquista" di via Piave
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MESTRE - Lo scopo è mettere pressione. Farsi sentire e far capire alle bande criminali che si sono impadronite dell’area Piave e stazione che quella zona è troppo calda e troppo esposta per continuare a fungere da quartier generale dello spaccio. Il nucleo operativo della polizia locale, diretto dal vice comandante Gianni Franzoi, dal 23 maggio ha organizzato un servizio potenziato su più turni: otto uomini al giorno, divisi per squadre e per zone, che hanno il compito di pattugliare quattro punti caldi dell’area. 
 Il primo quadrante è quello che va da via Piave alta a via Col di Lana, primo corner dello spaccio nigeriano, che poi si eleva a via Monte San Michele e via Trento. La seconda zona è quella che da via Piave si interseca con via Fiume e via Podgora, zona in cui, di solito, invece, operano i tunisini. Area ibrida (o meglio frutto di un accordo tra le due fazioni, per evitare di sollevare ulteriori polveroni dopo le risse e gli scontri degli ultimi mesi) il terzo settore, quello tra via Fogazzaro e via Cappuccina. I residenti erano convinti la moschea fosse direttamente correlata ai problemi di degrado. In realtà, la sala di preghiera ha chiuso i battenti da più di un anno, ma il numero degli spacciatori non solo non è diminuito, ma a quanto pare sarebbe persino aumentato. Ultimo segmento quello tra via Carducci e via Querini: qui, la questione spaccio è un po’ minore. La principale tematica, qui, è legata a sbandati e senzatetto e all’abuso di alcolici. Da una parte il problema di via Carducci (che negli ultimi mesi pare comunque diminuito), dall’altro quello di via Querini, dove si trova la mensa Ca’ Letizia, e dove gli stessi operatori hanno denunciato, mesi fa, la difficoltà nel gestire una certa tipologia di ospiti. Tra risse e molestie, i cittadini avevano chiesto più volte di alzare il livello di attenzione. 
In tre settimane di servizio potenziato, i risultati evidenziano che, effettivamente, gli allarmi della popolazione non erano lamentele infondate. Oltre all’arresto di venerdì, che ha visto un 19enne tunisino finire in carcere perché trovato in possesso di 80 grammi di eroina purissima, finora gli agenti della polizia locale sono riusciti a individuare due ladre di appartamenti, due spacciatori di cocaina e due ladri di biciclette. A questi, si aggiungono cinque rinvenimenti di sostanza stupefacente (cocaina e marijuana) e diversi verbali per ubriachezza.
Per il parco di villa Querini, invece, la strategia adottata sembra essere differente. In quel contesto si sta procedendo più con un iter investigativo, con servizi in borghese, più che con un presidio operativo. L’ipotesi è che in quella zona ci possano essere margini per poter arrivare a qualcosa di più grosso, imputazioni più pesanti del singolo caso di spaccio. Le indagini, per questo motivo, proseguiranno almeno per tutta l’estate.
Ultimo aggiornamento: 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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