Milano ha preso il via con l’omaggio di Alberta Ferretti: possiamo chiamarlo così quel pensiero inviato dalla stilista al mondo della moda in generale, anche in occasione del varo della sua collezione di divise per l’Alitalia nelle quali il tricolore viene impiegato con garbo, discrezione ma grande presenza, collocato “in vita” come cinturino irrinunciabile sul fondo blu della divisa che rappresenta il volo, lo spazio tradotto dal senso più alto del design che contrassegna Alberta Ferretti nell’ormai macrocosmo della moda.
Il calendario predisposto dalla CNMI prevede sfilate, presentazioni, eventi, ma Milano offre in questi giorni anche occasioni culturali da non perdere, incontri significativi, come la mostra curata da Elisabetta Invernici per “Milano ’68. Contestazione e Industria culturale” che in Palazzo Sormani presenta “FRANCO 1968. NASCE LO STILE MILANO”. Franco Fracchiolla (in arte Franco) fu tra i primi a cogliere quell’esigenza di cambiamento che suggerirà in seguito alle nostre grandi firme quello che è stato definito lo stile milanese, ovvero lo stile italiano. Il percorso espositivo che scrive un capitolo importante per la storia della moda resterà visibile in Mostra fino al prossimo 14 luglio.
Tra le iniziative non in calendario, una pagina speciale –come sempre – merita la proposta di Antonio Marras che comincia con un volo di libellula tratto dalla Butterfly: “Spira sul mare e sulla terra, un primaveril soffio giocondo. Io sono la fanciulla più lieta del Giappone, anzi del mondo. Gioia a te sia, dolce amica, ma pria di varcare la soglia che ti attira volgiti e mira le cose tutte che ti son care. Quanti fiori! Quanto cielo! Quanto amore!”. Dal primo atto dell’opera pucciniana Antonio Marras parte per raccontare il suo mondo in blu – blu notte, blu chiaro, blu elettrico, blu di Prussia. blu di mare, blu denim, blu Cina e un blu trasparente che lo stilista colloca “tra Madama Butterfly e Sailor Moon”. Ma la moda disegnata da Marras va ben oltre il poetico blu per vestirsi “di rosso, di dentelle, di paillettes stampate, pizzi ricamati., righe sottili bianche e nere, da marinaio, bianche e blu, blu e marrone, sovrapposte, spezzate, incastrate, ricomposte in un rincorrersi di forme e volumi.
La moda riserva sorprese non solo con le sue forme e i suoi trend ma anche con qualche pagina importante che resta e che evidenzia la considerazione che in alcuni anfratti tiene ancora banco: Pitti Uomo è manifestazione vincente non solo per la sua perfetta organizzazione ma per quell’humus culturale che caratterizza scelte e proposte. In questo ambito si colloca un riconoscimento ( un Premio alla carriera) dato dal ponte di comando di Pitti a una giornalista della moda che merita un brava a lettere maiuscole come “massima autorità del settore, che con il suo talento , curiosità e passione - si legge nella motivazione , scritta sul piatto d’argento di Brandimarte che le è stato consegnato nel la serata di apertura della 94^ edizione di Pitti Uomo, dal presidente del Centro di Firenze per la Moda, Andrea Cavicchi - ha saputo interpretare e raccontare valori della Moda contribuendo a fare di Firenze un punto di riferimento internazionale”. Giusto certificato di merito, condiviso da tutto il mondo della moda, che perviene a Eva Desiderio dalla sua città di adozione, Firenze.
Ultimo aggiornamento: 01:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi