Immigrazione: basta con i luoghi comuni, bisogna saper affrontare e gestire la realtà

Giovedì 14 Giugno 2018
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Caro direttore,
a di Martedì Roberto Saviano ha tenuto un lungo monologo sulla situazione dell'immigrazione in Italia dall'Africa. Cerco di riportare il suo pensiero in estrema sintesi. Problema: la popolazione italiana invecchia, 200.000 italiani ogni anno si trasferiscono fuori Italia, i paesi del Sud si stanno svuotando, molti lavori gli italiani non li vogliono più svolgere. Soluzione: accogliere gli immigrati che arrivano con i barconi dall'Africa, immigrati che non sono una emergenza bensì una risorsa: occupano i luoghi che si svuotano, effettuano i lavori che non vogliamo fare, versano i contributi per pagare le nostre pensioni, ecc. E no caro Saviano, così non ci siamo. Se il problema esiste, la soluzione non è accogliere tutti indiscriminatamente quelli che arrivano, senza conoscere nulla di loro, distribuendoli nelle Regioni e perdendo di molti le tracce perché si danno alla clandestinità. Perché, caro Saviano, se pure fra loro vi saranno persone oneste e dotate di buona volontà, vi sono sicuramente altre che arrivano con diverse intenzioni: prostitute, spacciatori, delinquenti comuni e magari anche qualche fanatico terrorista.E allora? Allora basta con l'immigrazione subita in modo passivo. Va regolamentata e controllata, ed ai nostri governanti spetta il non facile compito di trovare il come.


Giulio Ferrari
Vittorio Veneto (TV)


Caro lettore,
ci sono luoghi comuni difficili da sfatare. Soprattutto quando si danno risposte ideologiche e schematiche a problemi complessi. Attualmente oltre il 10% della popolazione italiana è composta da stranieri. Una cifra importante che dimostra come in Italia l'integrazione sia una realtà. Sappiamo bene che nel prossimo futuro i flussi migratori saranno un tema ineludibile. Il problema è la gestione dei flussi, i tempi e le modalità dell'accoglienza. Prendiamo il mondo del lavoro. Saviano come altri ripete la litania che gli immigrati sono fondamentali per fare lavori che gli italiani non vogliono più fare. Ma questo era particolarmente vero alcuni anni fa. Oggi quel tipo di domanda è in grana parte satura. Le cose sono cambiate. Le aziende sono affamate non di personale a basso valore aggiunto e poco qualificato, ma di operai specializzati, con elevate competenze tecniche. Profili professionali che non si trovano e che assai raramente si possono trovare tra coloro che riempiono i barconi che dall'Africa approdano sulle nostre coste. Il rischio quindi è far arrivare nel nostro Paese migliaia di persone che poi non riescono a trovare un lavoro. È questo che vogliamo? È questa l'accoglienza migliore? Ho qualche dubbio. Forse dovrebbe provare ad averlo anche Saviano.
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