Prof picchiata, studente bocciato. La mamma: «Ma non cambiamo scuola»

Giovedì 14 Giugno 2018 di Barbara Turetta
Prof picchiata, studente bocciato. La mamma: «Ma non cambiamo scuola»
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SELVAZZANO - «Non esiste che mio figlio cambi istituto: la scelta che faremo è quella di spostarlo di sezione, ma non certo di iscriverlo in un'altra scuola». La mamma che venerdì mattina ha preso a schiaffi la professoressa d'inglese, in un impeto di rabbia perché non sarebbe stata concessa al figlio un'altra possibilità di recuperare, è certa della scelta che la famiglia intende fare all'indomani della bocciatura. Una possibilità, quella di dover ripetere l'anno, che la scuola aveva comunicato alla famiglia a metà maggio.

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La donna è ferma nel ribadire che ciò che è accaduto quella mattina a scuola è un gesto di cui «si vergogna e che mai avrebbe voluto capitasse» ma racconta anche che la sua famiglia ha vissuto in questo anno scolastico esattamente quello che già era capitato l'anno prima con la figlia. «Ho rivissuto la stessa identica situazione dell'anno scorso - spiega la donna - siamo stati esasperati.  E ciò di cui sono tanto dispiaciuta è di aver messo mio figlio in questa situazione, pensando che non gli capitasse quello che era accaduto l'anno prima a sua sorella». Stessa scuola, stessa sezione, stesso sport e stesso risultato. Con il nuovo anno scolastico la ragazzina cambia sezione e la mamma, per evitare che i due fratelli si ritrovassero in classe assieme, iscrive il maschio nella sezione che l'anno prima aveva frequentato la sorella.

«Io non sono una persona violenta continua la donna - non ho mai alzato le mani. Quello che ho fatto è un gesto bruttissimo, ma voglio che si sappia che io non ho mai preteso che in due giorni venisse data la sufficienza a mio figlio. Ho solo cercato di far valere quello che era un suo diritto, essere interrogato, come peraltro stabilisce la legge 122 sugli sport agonistici e le assenze da scuola che a gennaio la dirigenza e i professori avevano accettato».

«Mio figlio non ha mai avuto problemi, e pensavo che se la sarebbe cavata pur sapendo che non sarebbe stata una sezione facile racconta ho fatto la scelta di non metterli in classe assieme perché non mi sembrava giusto.

Invece si è ripetuta la stessa situazione, so di aver sbagliato perché avrei dovuto intervenire per far valere i suoi diritti come da documentazione accettata: alcuni professori si sono dimostrati disponibili seguendo il calendario sportivo, altri invece no». La donna dice di aver ricevuto la lettera che annunciava la possibile bocciatura del figlio il 17 maggio, giorno prima della partenza per una gara in Spagna, chiedendosi a questo punto a cosa è servito venisse accettata dalla scuola la documentazione sulla legge 122. Sulla vicenda si è espresso anche il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, che ha annunciato un possibile passaggio a Padova per incontrare la professoressa Francesca Redaelli. «Sono addolorato da queste notizie, è un problema di carattere culturale», ha dichiarato il ministro.

Ultimo aggiornamento: 15:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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