«Mal di testa, non può concentrarsi». Il figlio viene bocciato, genitori al Tar

Mercoledì 13 Giugno 2018 di Michelangelo Cecchetto
«Mal di testa, non può concentrarsi». Il figlio viene bocciato, genitori al Tar
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TOMBOLO - Genitori pronti a ricorrere al Tar contro la bocciatura del loro figlio, iscritto al primo anno della scuola secondaria di primo grado nell'istituto comprensivo. Ritengono ingiusta la decisione del collegio docenti di far ripetere l'anno scolastico al figlio per il quale i voti insufficienti in alcune, non tutte, le materie sarebbero dovuti all'impossibilità di potersi concentrare adeguatamente e quindi di approfondire lo studio come avrebbe voluto a causa di un problema di salute -  «ha cominciato a soffrire di forti mal di testa». A spiegare l'accaduto è la madre dell'alunno che di professione fa l'insegnante, non nella scuola del figlio. «Questa dovrebbe essere la  scuola dell'inclusione - premette - ma quello che si è verificato va di fatto nella direzione opposta. Lo scorso ottobre mio figlio ha cominciato a soffrire di forti mal di testa. Una situazione che ha modificato le sue possibilità di applicarsi nello studio come avrebbe voluto. Un forte limite dovuto anche al farmaco che gli ha prescritto per la cura il pediatra. Farmaco - continua la signora - da assumere non appena si verifica l'attacco di dolore, tant'è che gli stessi professori erano autorizzati a somministrarglielo. Effetto collaterale quello di indurre una forte sonnolenza come constatato alcune volte quando è avvenuto durante le ore di lezione. Della situazione c'è stata fin da subito una condivisione con professori e dirigente - sottolinea la mamma del ragazzino che nulla ha da recriminare in merito alle attenzioni dimostrate da tutto il personale docente -. Erano ben chiari i limiti nei quali mio figlio si poteva trovare e noi con lui, facendo tutto il possibile per avere rendimento positivo nelle materie. A marzo ecco la diagnosi specifica dello specialista in neurologia e neuropsichiatria infantile: mio figlio è affetto da cefalea primaria. Questa situazione diminuisce le capacità di concentrazione per le ore da dedicare allo studio».

PIANI
Non sono state presentate richieste di Pdp, Piani didattici personalizzati o certificazione Bes, Bisogni educativi speciali, «ci siamo concentrati sulla situazione di salute di nostro figlio nella speranza che le cure potessero fare effetto in tempi rapidi - continua la mamma - Tutto è stato condiviso con i professori, informati passo passo.

Nutrivamo buone speranze nella comprensione della situazione ed invece ci è stato comunicata la decisione della bocciatura che non ci aspettavamo. Con un nostro legale stiamo quindi valutando l'opportunità di impugnarla». La dirigente reggente della scuola, Mariella Pesce, non ha rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale. Dall'Istituto assicurano comunque che anche in questo caso, come avviene per tutti gli alunni, le valutazioni sono state molto attente e specifiche e che la decisione è stata presa nella considerazione di tutti gli elementi.

Ultimo aggiornamento: 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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