«Ospedale, camere sovraffollate e letti anche in terrazza»

Mercoledì 13 Giugno 2018
«Ospedale, camere sovraffollate e letti anche in terrazza»
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PADOVA - Stanze sovraffollate, dove i letti si moltiplicano fino a nove. Camere riempite all'inverosimile: è l'esito della chiusura, lunedì, del nono piano del Monoblocco. Per consentire il rifacimento dei pavimenti i posti letto (16  dei 35 in organico) sono stati spostati all'ottavo piano.  I rimanenti temporaneamente chiusi per i mesi estivi. Ed è scoppiato il caos. "La chiusura del reparto di Clinica medica III sita al nono piano, per lavori di ristrutturazione, ha imposto il trasloco di tutti i pazienti al piano sottostante: il risultato - lamenta il figlio di un ricoverato - sono 8, anche 9 pazienti in stanze da 6, letti in corridoio, pare addirittura parcheggiati in una terrazza. Il tutto tra un caldo insopportabile, l’impazienza e il nervosismo del personale medico e infermieristico e i familiari dei pazienti costretti a stare in piedi tra un letto e l’altro. Noi che abbiamo un congiunto in una di questa stanze ci chiediamo se venga rispettata la dignità del malato. Ci sembra proprio di no, anche perché siamo a Padova, in uno degli ospedali più all’avanguardia d’Italia". Aggiunge il parente di un'anziana ricoverata: "Si è mossa anche la Direzione sanitaria, la situazione è diventata insostenibile: al nono piano il climatizzatore ci faceva morire dal freddo perchè non era modulabile, adesso il piano sotto è invivibile per altri motivi, un affollamento incredibile con i letti aggiunti che sono sprovvisti di comodini e armadietti. Capisco il Piano ferie ma la sistemazione dei pazienti dovrebbe essere prioritaria". E' infatti entrato nel vivo, da due giorni, il Piano ferie 2018 dell'Azienda ospedaliera universitaria che per la prima volta, per ottimizzare le risorse e agevolare gli spostamenti di chi in estate è al lavoro, predilige la chiusura di interi piani. E talvolta si approfitta dell'attività ridotta per rimetter mano strutturalmente ai reparti, ammodernarli o aumentarne gli standard di sicurezza e confort. "Il nervosmismo è alle stelle, ieri continuavano ad arrivare pazienti e la situazione si era intasata - sottolinea un altro assistito -, del resto la funzionalità dipende anche dall'ambiente". Per Luigino Zuin, sindacalista della Uil, "siamo al delirio. L'unificazione del nono piano del Monoblocco con l'ottavo ha creato una situazione pietosa, fuori controllo, letti "bis" ovvero aggiunti, dappertutto. Se per mandare il personale in vacanza dobbiamo offrire un servizio vergognoso all'utenza significa che un Piano ferie non esiste. Oggi, per la prima volta, dopo proteste, scioperi e assemblee, i lavoratori delle sale operatorie del Policlinico spontaneamente sono venuti in sede sindacale, si sono "auto-convocati" per lamentare tutta la loro rabbia e il loro disagio. Nonostante tante lamentele, non è cambiato niente, non hanno più una vita propria: su 30 giorni, in un mese vengono chiamati 27 volte e rimangono a lavorare ore e ore, anche tutta la notte poi smontano alle 7 del mattino e rimontano alle 13. Noi suggerimenti di buon senso li avevamo dati, ma sono rimasti inascoltati". Raccolte duecentocinquanta firme (obiettivo raggiungere quota mille) tra infermieri e operatori socio-sanitari, da consegnare alla Regione Veneto. Federica Cappellato
Ultimo aggiornamento: 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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