Picchiata e chiusa in casa a 15 anni Assolti i genitori stranieri, nessuna prova

Martedì 12 Giugno 2018 di Francesco Campi
Picchiata e chiusa in casa a 15 anni Assolti i genitori stranieri, nessuna prova
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BADIA POLESINE - Una ragazzina di 15 anni picchiata, minacciata, ferita anche con un paio di forbici e segregata in casa, in un appartamento di Badia Polesine. Vessazioni fisiche e psicologiche che si sarebbero protratte per circa un mese provocando nella giovane vittima una crisi d'ansia. 
Accuse pesanti quelle che erano state rivolte al 31enne di origini marocchine Rahhal Essahaoui e alla moglie spagnola Josefa Manuela Miralles Amador, 33enne, ritrovatisi a processo per le ipotesi di reato di sequestro di persona, lesioni personali pluriaggravate e minacce. 

IL PROCESSO I fatti, relativi al periodo fra aprile e maggio 2012, sono sempre rimasti avvolti da un alone di mistero: non è mai stato realmente accertato il perché di un simile comportamento nei confronti della 15enne da parte dei due imputati, che fra l'altro, già al momento del rinvio a giudizio, ben quattro anni fa, si erano entrambi trasferiti all'estero risultando irreperibili. 
La giovane era allora fidanzata del cugino del nordafricano ed era stata lei stessa a sporgere denuncia, in un primo momento coinvolgendo anche il ragazzo. Ieri il processo di primo grado a carico dei due è concluso con una doppia assoluzione, essendo rimasta in piedi solo l'accusa di quanto accaduto il 12 maggio di sei anni fa, quando, dopo aver bloccato le mani della ragazzina dietro la schiena, l'avrebbero colpita con pugni su tutto il corpo, scaraventandola a terra per poi colpirla con un calcio alla gola e schiacciarle il collo con un ginocchio, provocandole «escoriazioni e contusioni multiple su gambe, torace, addome, volto, collo e ferite superficiali al primo dito del piede sinistro», come riportato in un referto medico in cui si indicava una prognosi di cinque giorni.

PRESA A CALCI Per questo fatto, l'unico che avrebbe avuto un riscontro oggettivo, il giudice Raffaele Belvederi ha condannato i due, difesi dall'avvocato Anna Osti, al pagamento di una multa di mille euro. Cadute, invece tutte le altre accuse. In particolare, non è stata ritenuta provata la più pesante delle contestazioni, quella relativa al presunto sequestro di persona, per il quale è prevista una pena che va da 6 mesi fino a 8 anni di reclusione: più volte, era stata la ricostruzione della Procura, Essahaoui e la Miralles avrebbero chiuso a chiave in casa la 15enne, privandola così della sua libertà. 
Il solo Essahaoui era poi accusato di aver picchiato brutalmente la ragazzina anche il 5 maggio dello stesso anno, sferrandole pugni in viso, prendendola per i capelli, scaraventandola a terra e schiacciandole la faccia sul pavimento per impedirle di urlare, continuando a colpirla. Fra le contestazioni cadute, anche quella di un colpo vibrato con un paio di forbici da parte della spagnola. 
 
Ultimo aggiornamento: 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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