Smontaggi veloci, consegna in 24 ore: così la banda rubava il rame

Sabato 9 Giugno 2018 di Paola Treppo
Alcuni degli arrestati della "banda del rame"
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CIVIDALE e GRADISCA - Conclusa l’indagine dei carabinieri di Cividale del Friuli e di Gradisca d’Isonzo con diverse ordinanze di custodia cautelare e 21 persone indagate, ritenute responsabili a vario titolo, di furto aggravato, continuato e in concorso in Italia e di ricettazione all’estero di pannelli solari e rame

Arresti in Italia e all'estero 
I primi arresti, 5 in Italia, erano stati fatti nelle province di Udine e Torino; per quanto riguarda il territorio estero, invece, erano stati eseguiti 7 provvedimenti di arresto a fini di estradizioni in Romania, Svezia e Germania. Con una rogatoria, all'autorità giudiziaria romena erano stati chiesti dalla Procura di Udine diversi provvedimenti di perquisizione e sequestro per il recupero di numerosi pannelli fotovoltaici finiti nelle mani di alcuni indagati, per un valore di oltre 300mila euro.

L'operazione Oro Rosso
Con il recente arresto eseguito in Romania dalla polizia romena, in regime di cooperazione internazionale, degli ultimi 5 romeni sui quali pendeva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Udine, ultimo dei quali avvenuto lo scorso 4 giugno, si chiude l'operazione, "Oro Rosso". Gli indagati sono tutti cittadini romeni, alcuni vivono nel il campo nomadi di Torino, in via Germagnano, altri vivono nelle città di residenza Arad-Drobleta e Ilovat. 
 

 


Come agivano 
I furti riguardavano sempre parchi fotovoltaici del Friuli: un gruppo si era specializzato nel furto di rame mentre il secondo prelevava direttamente i pannelli installati negli insediamenti produttivi. Si tratta di criminalità "itinerante” che ha lo stesso modus operandi: il tutto era preceduto da un sopralluogo da parte di una persona che conosceva la zona, poi veniva individuato l’obiettivo, quindi disattivati i sistemi d’allarme e bucata la recinzione. Infine veniva messo a segno il furto.

Consegne rapide e "a domicilio"
Il giorno stesso o quello successivo al colpo, il bottino era già stato recapito "a domicilio": il rame portato in strutture compiacenti in provincia di Torino, i pannelli in Romania attraverso i valichi di Gorizia e di Trieste.
Per trasportare il rame e pannelli, voluminosi e pesanti, venivano usati numerosi furgoni e parecchie persone. In un caso, al furto hanno partecipato almeno 12 persone.

Ultimo aggiornamento: 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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