PIEVE DI SOLIGO - Fabio Gaiatto, broker autodidatta salito nel giro di pochi anni nell'Olimpo dei trader mondiali e in altrettanto poco tempo ridisceso bruscamente in un aula di tribunale per truffa, appropriazione indebita e violazione della legge bancaria. Un raggiro da 78 milioni di euro a sentire i clienti beffati, di soli 37 a dare fede a Gaiatto. E se di sogno si trattata lui non poteva che sognare in grande. Tanto da decidere di farsi un banca tutta sua: il Banco dei Dogi. La prima filiale aveva deciso di aprirla a Pieve di Soligo, paese dove aveva contatti fidati e anche più di un cliente. E soprattutto dove c'era una sede che fin dall'inizio gli aveva fatto battere il cuore: il vecchio mulino del Borgo Stolfi che dopo essere stato casa, negozio, galleria d'arte è stato trasformato in banca. O meglio nella prima filiale del Banco dei Dogi. Acquistato da un imprenditore della zona ancora nella tarda primavera dell'anno scorso, il vecchio molino è stato per mesi oggetto di lavori di ristrutturazione. Alla fine di giugno tutto era pronto: era arrivata l'autorizzazione della banca d'Italia, garantiva il trader. Mancava solo l'inaugurazione. Che Gaiatto rinviava di mese in mese con le scuse più varie, ma gestendo comunque nella sede i suoi affari. L'ultima data per aprire le porte del nuovo istituto di credito era stata fissata per l'ottobre del 2017. Ma nel frattempo non solo le porte sono rimaste chiuse, ma Gaiatto è pure sparito...
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