Intollerabili i pregiudizi e le bocciature "a prescindere": Conte faccia il governo, poi lo giudicheremo. Sui fatti

Venerdì 25 Maggio 2018
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Caro direttore, volevo esprimere il mio sdegno, su come una parte politica di destra o sinistra, ha il vizio di demonizzare l’avversario politico: prima , durante e verso le nomine di governo. Il brutto malcostume è quello di fare le pulci sulla preparazione e curriculum del nominato. Nel nostro e ultimo caso ne fa le spese, il professore Conte, appena chiamato dal presidente Mattarella per dargli o no la fiducia per poter governare. Si cercano cavilli sulla sua carriera di professore. Ma come, nella passata e sofferta legislatura, tra governo e parlamento, abbiamo avuto tanti personaggi dubbi e impreparati, con un curriculum non adatto neanche a fare il consigliere comunale di un piccolo comune. Dobbiamo fare ancora nomi: ebbene, abbiamo avuto due ministri che appena appena avevano un diploma di media secondario, di cui uno dubbio. In parlamento invece c’era di tutto, gente che ha pensato, soltanto ai vitalizzi, che mi auguro, da come si evince nel contratto appena stipulato, che ci sia una vera mannaia a tutti i livelli di privilegi, salari e pensioni d’oro della pubblica amministrazione e quant’altro lede la dignità dei cittadini elettori.

Francesco Pingitore
Belluno

Caro lettore, chi sbaglia deve pagare.
E su questo dubbi non ce ne possono essere. Quello che è inaccettabile è il fatto che nella politica italiana il pregiudizio prevalga spesso troppo sul giudizio. Che qualcuno si arroghi il diritto di stabilire, a priori e a prescindere, da che parte sta il bene o da che parte sta il male, il giusto e l’ingiusto. Vedo che in molti si sono preventivamente cimentati nell’opera di demolizione del presidente incaricato. Personalmente non sono in grado di esprimere un’opinione precisa sul professor Conte. So però che ha tutto il diritto di provare a formare un nuovo governo perché è l’espressione dei due partiti più votati dagli elettori ed ha ricevuto un mandato dal Presidente della Repubblica. Saranno i fatti e le scelte concrete che farà che consentiranno di esprimere una valutazione sulle sue capacità e sulla sua autorevolezza come premier. Del resto c’è stato, in tempi recenti, un altro professore assurto al ruolo di premier. Ancor prima di varcare la soglia di Palazzo Chigi gli erano stati già resi gli oneri di salvatore della patria e molti giornali battevano le mani per lui, ancor prima di vederlo all’opera. Credo che pochi oggi lo rimpiangano.

 
Ultimo aggiornamento: 15:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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