Ladro seriale di borsette, trans colombiano smascherato in treno

Sabato 19 Maggio 2018 di Marina Lucchin
Ladro seriale di borsette, trans colombiano smascherato in treno
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PADOVA - Passeggiando per via Santa Lucia, non ha resistito al richiamo fashon di borse griffate, profumi e cosmetici. Così prima è entrata da Furla e ha rubato una borsa, poi è passata da Douglas e l'ha riempita di profumi senza, ovviamente, passare per la cassa. Quini è rimasta ipnotizzata davanti alle vetrine di Gucci. Quella borsetta che aveva visto è stata una tentazione irresistibile. Così è entrata nel negozio ed è riuscita a rubarla senza dare nell'occhio. Un bottino complessivo da 2.500 euro, tra borsette griffate, prodotti cosmetici di marca e profumi.

Poco più tardi, però, i commessi di Gucci hanno fatto il giornaliero controllo della merce in esposizione e si sono accorti che mancava la pochette. Quindi hanno chiamato i carabinieri e con loro hanno controllato le telecamere a circuito chiuso che video-sorvegliano il negozio, scoprendo che la mano lesta, era una bella donna vestita in maniera particolarmente appariscente, con un vestito color Iceberg. I carabinieri di Prato della Valle, guidati dal comandante Giancarlo Merli, hanno dato il via, dunque, alle ricerche e hanno trovato, grazie anche al supporto della Polfer, l'avvenente ladra in stazione, mentre cercava di prendere un treno. I militari, dunque, l'hanno portata in caserma per identificarla. E qui hanno scoperto che si trattava di un uomo, o meglio, di un transessuale che, nei documenti è ancora considerato di sesso maschile, proveniente dall'hinterland milanese e arrivato a Padova come gigolò.

Il ladro, in realtà, non è finito in manette per via del furto, ma perchè quando si è trovato davanti ai militari dell'Arma, ha cercato di fornire più volte nomi falsi. Prima si è spacciato per un venezuelano, poi ha inventato un alias cubano (giù utilizzato in passato), infine i carabinieri hanno scoperto che si tratta in realtà di un pregiudicato, quarantenne colombiano irregolare T.R.M., che però, di maschile, ormai ha solamente il nome sui documenti. I militari, dunque, hanno fatto scattare le manette per falsa attestazione a pubblico ufficiale e l'hanno denunciato per furto aggravato. Il pubblico ministero ne ha disposto la liberazione ai sensi dell'articolo 121 del codice di procedura penale, in attesa di giudizio. I carabinieri, nel corso dello stesso servizio, hanno denunciato anche tre nomadi in possesso di oggetti da scasso.


 
Ultimo aggiornamento: 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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