Straordinari pagati come rimborsi: scoperti 437 lavoratori irregolari

Venerdì 18 Maggio 2018 di Marco Corazza
Scoperta un sistema fraudolento per pagare gli starordinari
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Gli straordinari erano conteggiati come riborsi, la Guardia di Finanza scopre 437 lavoratori irregolari tra le provincia di Treviso, Pordenone e Gorizia. Il fine era di evitare il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi previdenziali, così una società con sede legale a Gorizia (e unità locali a Monfalcone e nelle province di Pordenone e Treviso), operante in subappalto, all’interno di grandi commesse nel settore della carpenteria metallica, ha adottato, a dal 2014, un sistema di retribuzione dei dipendenti che ha consentito di “mascherare” i compensi per lavoro straordinario, rimpiazzandoli con voci totalmente o parzialmente non soggette a tassazione, quali le indennità di trasferta ed i rimborsi chilometrici. Il meccanismo è stato però scoperto dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia che, dopo essere stata allertata da una segnalazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Udine e Pordenone, ha accertato l’irregolare assunzione, negli anni 2014, 2015 e 2016, di ben 437 lavoratori, in prevalenza di nazionalità bosniaca, serba e croata, sistematicamente retribuiti indicando in busta paga voci fittizie anziché l’esatto ammontare del lavoro straordinario prestato. 
 


Le dichiarazioni rese dai dipendenti durante gli accessi che le fiamme gialle goriziane e gli ispettori del lavoro hanno eseguito in diversi cantieri, nonché l’esame di alcuni documenti contabili e messaggi di posta elettronica acquisiti nel corso della verifica fiscale, hanno fatto comprendere l’evidente evasione fiscale e contributiva dell’impresa goriziana. Accertamenti intrapresi nel gennaio 2017 e conclusi nelle scorse settimane, che hanno permesso di ricostruire in quasi un milione di euro l’ammontare del lavoro straordinario a cui non sono state applicate le ritenute Irpfe per 270.530 euro, mentre l’imponibile previdenziale sottratto a tassazione contributiva è stato quantificato in 1.027.890 di euro. 

La società con sede nel capoluogo isontino, costituita nel febbraio 2014 e con un volume d’affari nel 2016 pari a quasi sei milioni di euro, al termine delle indagini, è stata avviata alla liquidazione volontaria da parte dell’amministratore e socio unico, un cittadino di nazionalità slovena. L’attività d’indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Gorizia, con la stretta collaborazione dell’Ispettorato del Lavoro, è stata finalizzata a contrastare il fenomeno del lavoro nero e irregolare e di tutte le manifestazioni di illegalità connesse, quali l’evasione
contributiva e le frodi in danno del sistema previdenziale, ma ha avuto anche l’obiettivo di tutelare le imprese oneste da una dannosa forma di concorrenza sleale.
Ultimo aggiornamento: 18:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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