Lavoro straordinario: per oltre 400 operai la busta paga era taroccata

Venerdì 18 Maggio 2018 di Paola Treppo
Lavoro straordinario: per oltre 400 operai la busta paga era taroccata
9
GORIZIA e NORDEST - Per evitare il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi previdenziali, una società con sede legale a Gorizia e unità locali a Monfalcone e nelle province di Pordenone e Treviso ha adottato un sistema di retribuzione dei dipendenti che ha consentito di mascherare i compensi per il lavoro straordinario, rimpiazzandoli con voci totalmente o parzialmente non soggette a tassazione come le indennità di trasferta e i rimborsi chilometrici. 

Coinvolti 437 lavoratori
Il meccanismo fraudolento è stato però scoperto dalla Compagnia della Guardia di finanza di Gorizia che, dopo essere stata allertata da una segnalazione dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Udine e Pordenone, ha accertato l'assunzione irregolare, negli anni 2014, 2015 e 2016, di 437 lavoratori, in prevalenza di nazionalità bosniaca, serba e croata, sistematicamente retribuiti indicando in busta paga voci fittizie anziché l’esatto ammontare del lavoro straordinario prestato.
 


Le verifiche nei cantieri 
​Le dichiarazioni rese dai dipendenti durante gli accessi che le fiamme gialle goriziane e gli ispettori del lavoro hanno fatto insieme in diversi cantieri, e l’esame di alcuni documenti contabili e messaggi di posta elettronica acquisiti nel corso della verifica fiscale, hanno portato a scoprire l'evasione fiscale e contributiva messa in atto dall’impresa goriziana.   

Gli accertamenti
Gli accertamenti, che hanno preso avvio nel gennaio 2017 e che si sono conclusi nelle scorse settimane, hanno ricostruito in quasi un milione di euro l’ammontare del lavoro straordinario a cui non sono state applicate le ritenute Irpef pari a 270.530 euro, mentre l’imponibile previdenziale sottratto a tassazione contributiva è stato quantificato in 1.027.890 euro.

Fatturava 6 milioni di euro
La società con sede nel capoluogo isontino, costituita nel febbraio 2014, con un volume d’affari nel 2016 pari a quasi sei milioni di euro, al termine delle indagini, è stata avviata alla liquidazione volontaria da parte dell’amministratore e socio unico, un cittadino di nazionalità slovena. Si tratta di una realtà che operava in subappalto all’interno di grandi commesse nel settore della carpenteria metallica.
Ultimo aggiornamento: 11:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA