Facebook, cancellati 583 milioni di profili fake. Giro di vite anche contro il terrorismo

Martedì 15 Maggio 2018
Facebook, cancellati 583 milioni di profili fake. Giro di vite anche contro il terrorismo
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Giro di vite a Facebook sui cosiddetti profili fake. In totale, nel primo trimestre dell'ano in corso il social network di Menlo Park ha rimosso 583 milioni di profili falsi e 837 milioni di contenuti spam. La società ha confermato la volontà di portare a 20mila il numero di revisori umani e ingegneri che affiancano l'Intelligenza Artificiale per scovare questi contenuti.

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I dati sono contenuti nel primo Rapporto sull'applicazione degli Standard della Comunità. «Abbiamo rimosso o etichettato come potenzialmente pericolosi circa tre milioni e mezzo di contenuti violenti nei primi tre mesi del 2018, l'86% dei quali identificati dalla nostra tecnologia prima che venissero segnalati. Abbiamo inoltre rimosso due milioni e mezzo di contenuti che incitavano all'odio, il 38% dei quali sono stati rilevati direttamente dalla nostra tecnologia», ha spiegato in una conference call Alex Schultz, vice presidente Facebook Analytics. «Per argomenti delicati come la violenza esplicita e l'incitamento all'odio - ha aggiunto - la nostra tecnologia ancora non riesce a funzionare in maniera del tutto efficace ed è necessario l'intervento dei nostri team di revisione». Schultz ha poi sottolineato che il parametro più importante che viene tenuto in considerazione per la compilazione di questo Rapporto è l'impatto di ogni contenuto grave su Facebook. «Misuriamo - ha sottolineato - sia la frequenza con cui viene visto sia l'impatto sui singoli o su una comunità più ampia».

Stop al terrorismo. Nel primo trimestre 2018 su Facebook sono stati rimossi 1,9 milioni di contenuti legati alla propaganda terroristica dell'Isis e gruppi affiliati.

Questo genere di contenuti sono cresciuti del 73% rispetto a 1,1 milioni dell'ultimo trimestre 2017. La crescita è dovuta - spiega la piattaforma in una conference call - «al miglioramento della tecnologia nel trovare contenuti che violano i nostri standard anche nelle foto e in quelli riferiti al passato». Il Rapporto sull'applicazione degli Standard della Comunità, spiega Facebook, «è solo il primo passo per far comprendere alla nostra comunità come mettiamo in pratica i nostri standard per mantenere la piattaforma sicura e al contempo aperta. I parametri non sono perfetti e abbiamo molto lavoro da fare per migliorare i nostri processi interni e perfezionare i nostri strumenti e la nostra tecnologia. Uno dei motivi per cui vogliamo condividere pubblicamente il rapporto è iniziare un dialogo con la nostra comunità su Facebook».

Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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