Usa, dimentica i figli nell'auto rovente: «Volevo punirli». Condannata a 20 anni di carcere

Mercoledì 2 Maggio 2018 di Federica Macagnone
Usa, dimentica i figli nell'auto rovente: «Volevo punirli». Condannata a 20 anni di carcere
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La sentenza che l'ha spedita dritta in carcere per omicidio è arrivata lunedì: ora, dietro le sbarre, la 25enne Cynthia Marie Randolph avrà 20 anni di tempo per ripensare mille volte a quelle due ore di incosciente follia che il 26 maggio dell'anno scorso sono costate la vita ai suoi due figli e hanno distrutto la sua esistenza.



Cynthia era appena tornata nella sua casa di Weatherford, in Texas, con i suoi piccoli, Juliet di due anni e Cavanaugh di 16 mesi: la bimba aveva tentato di scendere dalla sua Honda Crosstour prima che la madre le desse il permesso e a lei era venuta in mente la folle idea di punire lei e il fratellino chiudendoli a chiave nella vettura in una giornata torrida in cui il termometro segnava 35 gradi. Poi, come se niente fosse, era entrata in casa, si era messa a guardare la tv e a fumare marijuana, fino a quando non si era addormentata. Solo un paio d'ore dopo, al risveglio, si è resa conto della catastrofe che aveva provocato: uscita per andare a riprendere i figli, li ha trovati morti tutti e due per un colpo di calore nell'abitacolo della vettura che aveva ormai raggiunto temperature infuocate.
 

 

Presa dal panico e completamente sotto choc, Cynthia aveva rotto il finestrino della vettura per simulare un suo tentativo disperato di salvare i figli e poi aveva chiamato il 911: all'arrivo della polizia, dei vigili del fuoco e dell'ambulanza aveva raccontato che Juliet aveva fatto i capricci perché non voleva scendere dall'auto e che lei si era allontanata con la certezza che i bimbi l'avrebbero seguita. Poi, incalzata dalle domande degli investigatori, aveva cambiato versione, dichiarando che i figli si erano chiusi nel veicolo mentre lei stava facendo le pulizie in casa: accortasi della loro assenza dopo un'ora, si era precipitata verso l'auto rompendo uno dei finestrini per liberarli.

Il suo racconto, tutto teso a far apparire la vicenda come un tragico incidente e a evitare che le venissero addebitate responsabilità, era però così pieno di assurdità e incoerenze che la polizia non si era fatta convincere.
Solo dopo molto tempo Cynthia è crollata e ha ammesso di aver lasciato di proposito i figli chiusi in auto: così, mentre in un primo momento era stata incriminata per comportamento negligente, dopo tre mesi di indagini e testimonianze che hanno stabilito la dinamica della tragedia, si è ritrovata a dover rispondere dell'accusa di omicidio. Lunedì scorso la sentenza: i suoi racconti fasulli sono crollati, la morte dei suoi bambini è solo colpa sua.

Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 11:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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