La sentenza che l'ha spedita dritta in carcere per omicidio è arrivata lunedì: ora, dietro le sbarre, la 25enne Cynthia Marie Randolph avrà 20 anni di tempo per ripensare mille volte a quelle due ore di incosciente follia che il 26 maggio dell'anno scorso sono costate la vita ai suoi due figli e hanno distrutto la sua esistenza.
Cynthia era appena tornata nella sua casa di Weatherford, in Texas, con i suoi piccoli, Juliet di due anni e Cavanaugh di 16 mesi: la bimba aveva tentato di scendere dalla sua Honda Crosstour prima che la madre le desse il permesso e a lei era venuta in mente la folle idea di punire lei e il fratellino chiudendoli a chiave nella vettura in una giornata torrida in cui il termometro segnava 35 gradi. Poi, come se niente fosse, era entrata in casa, si era messa a guardare la tv e a fumare marijuana, fino a quando non si era addormentata. Solo un paio d'ore dopo, al risveglio, si è resa conto della catastrofe che aveva provocato: uscita per andare a riprendere i figli, li ha trovati morti tutti e due per un colpo di calore nell'abitacolo della vettura che aveva ormai raggiunto temperature infuocate.
Presa dal panico e completamente sotto choc, Cynthia aveva rotto il finestrino della vettura per simulare un suo tentativo disperato di salvare i figli e poi aveva chiamato il 911: all'arrivo della polizia, dei vigili del fuoco e dell'ambulanza aveva raccontato che Juliet aveva fatto i capricci perché non voleva scendere dall'auto e che lei si era allontanata con la certezza che i bimbi l'avrebbero seguita. Poi, incalzata dalle domande degli investigatori, aveva cambiato versione, dichiarando che i figli si erano chiusi nel veicolo mentre lei stava facendo le pulizie in casa: accortasi della loro assenza dopo un'ora, si era precipitata verso l'auto rompendo uno dei finestrini per liberarli.
Il suo racconto, tutto teso a far apparire la vicenda come un tragico incidente e a evitare che le venissero addebitate responsabilità, era però così pieno di assurdità e incoerenze che la polizia non si era fatta convincere.