Roberto Spada: «Mi vergogno per la testata al giornalista, ho visto tutto nero»

Giovedì 26 Aprile 2018
Ostia, Roberto Spada: «Mi vergogno per la testata al giornalista, ho visto tutto nero»
3

«Mi vergogno di quello che è successo. Chiedo scusa a tutti i giornalisti, ma di quei momenti non ricordo più nulla, ho visto tutto nero». È quanto ha affermato in aula Roberto Spada sentito nell'ambito del processo che lo vede imputato, assieme al guardaspalle Ruben Alvez del Puerto, di violenza privata e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso per l'aggressione al giornalista della Rai, Daniele Piervincenzi e del suo operatore Edoardo Anselmi, avvenuta il 7 novembre scorso a Ostia.

LEGGI ANCHE Ostia, chiude il bar di Roberto Spada: il questore revoca la licenza

L'interrogatorio. In collegamento dal carcere di Tolmezzo, dove è detenuto dai sei mesi, Spada ha ricostruito quanto avvenuto all'interno e all'esterno della palestra che lui gestisce nella zona di Nuova Ostia. «Nelle ore successive a quanto accaduto mi sono rivisto nel video - ha aggiunto rispondendo alle domande del pm Giovanni Musarò - e non mi sono riconosciuto: non c'è giustificazione a quello che ho fatto, il giornalista avrebbe potuto dirmi di tutto ma io non avrei dovuto reagire in quel modo».


LEGGI ANCHE Ostia, «Le case degli Spada ai prestanome», le mani del clan su bar, sale giochi e pizzerie

Molte contraddizioni. Nel corso dell'esame Spada si è spesso contraddetto rispetto a quanto dichiarato da lui nell'ambito dell'interrogatorio di convalida dopo l'arresto nel novembre scorso. «In quei giorni ero nervoso perché avevo la fila di giornalisti che mi volevano intervistare, volevano che parlassi di politica e di Casapound ma io non faccio politica.

Se tu ti chiami Bianchi o Rossi e aiuti la gente per me va bene, non guardo colore politico». Spada, che ha sostenuto di non ricordare chi era al suo fianco al momento dell'aggressione, ha concluso affermando di «non avere nemici ma solo amici».

I fatti. Martedì pomeriggio 7 novembre due inviati di Nemo "Nessuno Escluso", il giornalista Daniele Piervincenzi e il filmmaker Edoardo Anselmi, erano stati pesantemente aggrediti a Ostia da Roberto Spada, membro della famiglia Spada, nota alle cronache per diverse inchieste giudiziarie, e da un suo sodale.
 
LEGGI ANCHE Ostia, Cassazione conferma carcere e «metodo mafioso» per Roberto Spada

Il giornalista Daniele Piervincenzi, che stava realizzando un servizio sul voto nel X Municipio, era andato davanti alla palestra gestita da Roberto Spada per chiedergli un commento sul suo sostegno a Casapound, adesione dichiarata sul suo profilo Facebook qualche giorno prima delle elezioni.

 


Dopo aver risposto a diverse domande, improvvisamente Spada aveva dato una violentissima testata a Piervincenzi e l'aveva rincorso, picchiandolo con un bastone. Poi, insieme a un'altra persona, si era diretto verso il filmmaker, sferrando calci e pugni. Piervincenzi ha rimediato il setto nasale rotto e una prognosi di 30 giorni.


Roberto Spada, fratello di Carmine, detto 'Romoletto', il boss condannato a 10 anni per estorsione con l'aggravante del metodo mafioso, ha commentato quanto avvenuto sul suo profilo Facebook con un post che è stato rimosso dopo alcune ore: «Perdonatemi, io comprendo e rispetto il lavoro di tutti, dopo un'ora e mezza di continuo "Non voglio rilasciare nessuna intervista", entrava a forza in una associazione per soli soci disturbando una sessione e spaventando mio figlio, voi che avreste fatto??? Negli ultimi 10 giorni sono venuti almeno 30 giornalisti a scoglionare. La pazienza ha un limite».


 

Ultimo aggiornamento: 18:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci