Una 13enne e le peripezie per affrontare le prove Invalsi tra pochi pc e connessioni scadenti

Martedì 17 Aprile 2018
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Egregio direttore,
sono una ragazza di tredici anni che ha appena eseguito le prove invalsi in lingua inglese. Sono stata, con la mia classe, la prima a sperimentare il nuovo metodo di esecuzione di questo test: online. Per quanto devo ammettere che il cambiamento porta a precisi vantaggi, mi sento anche in dovere di far presente i problemi che si sono presentati a me e ai miei amici. Parlo di problemi riguardo la connessione, che non permettevano di eseguire la prova in totale tranquillità. Ad una mia amica, ad esempio, le ultime due pagine della prova d'ascolto erano bloccate, senza concederle la possibilità di dare risposta. E non solo la mia scuola ha avuto problemi. Un'altra ha dovuto trattenere gli studenti fino a sera perché vi erano molte sezioni, ma pochi computer disponibili. E in un'altra ancora la connessione non funzionava, costringendo la scuola a rivolgersi al comune. Quindi, mi chiedo, prima di rendere la scuola nuova e tecnologica, non ci si deve assicurare che tutti ne abbiamo i mezzi?
Maria Rossi
Sarmede (Treviso)

Cara Maria,
se mi consenti un po' di ironia, tu e le tue amiche siete state anche fortunate. In alcuni casi ci sono state classi che hanno dovuto traslocare in istituti vicini perché la loro scuola non era neppure dotata degli strumenti informatici minimi per poter svolgere la nuova prova Invalsi online. Sembra impossibile, ma è successo anche questo. Perché? ti stai chiedendo. Non potevano pensarci e organizzarsi prima? Hai ragione: in un mondo normale dove la ragionevolezza è la norma e non un'eccezione, ci si sarebbe prima preoccupati di dotare le scuole delle tecnologie necessarie e poi si sarebbero fatte svolgere le prove Invalsi. Ma noi viviamo in una mondo che spesso funziona a rovescio. Dove scarseggia il buon senso e dove domina invece la burocrazia, cioè quel meccanismo infernale dove anche le norme e le disposizioni più stupide prevalgono sulla realtà dei fatti. Tu ne ha avuto una dimostrazione. Ma fai bene a sorprenderti. E anche ad arrabbiarti. Perché non bisogna rassegnarsi all'idea che le cose non possano funzionare bene.
Ultimo aggiornamento: 14:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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