Vitalizi, alla Camera blitz dopo Pasqua: M5S vuole isolare Forza Italia

Venerdì 30 Marzo 2018
Vitalizi, alla Camera blitz dopo Pasqua: M5S vuole isolare Forza Italia
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Ora si può. Come ha detto Luigi Di Maio: «I vitalizi non hanno scampo!». Il nuovo Ufficio di presidenza di Montecitorio non è ancora operativo, e quindi deliberante, ma i Cinquestelle hanno le idee chiarissime sui primi provvedimenti da siglare: l'abolizione dei vitalizi.

Ora ci sono i numeri e le condizioni politiche per approvarla senza passare dall'Aula. Vediamo il pallottoliere: l'elezione di Fraccaro con i voti leghisti fa ben sperare, FdI è pure sensibile al tema poiché Giorgia Meloni ha condotto una lotta senza quartiere alle pensioni d'oro, il Pd si è fatto promotore di una sua legge, salvo poi affossarla in Senato. Manca Forza Italia che da sola potrebbe costituire, ma senza successo, un ostacolo al provvedimento. Il partito di Silvio Berlusconi, oltre quindi al suo leader, rappresenta secondo il M5S «un argine al cambiamento». Tradotto: la delibera sui vitalizi ha un doppio obiettivo, quello di lanciare ovviamente un segnale di sobrietà operativa da parte di Di Maio (ieri è sfrecciato su un'utilitaria grigia) e quello di isolare i forzisti. Il vicepresidente azzurro della scorsa legislatura, Simone Baldelli, si dichiarò totalmente contrario alla proposta pentastellata. In Aula disse provocatorio: «Se qualcuno considera il vitalizio un furto legalizzato io dico di codificarlo come reato». Ora, dopo il 4 marzo chi dirà che abolire i vitalizi è demagogia? E infatti vanno lette in questa direzione le prudenti parole del forzista filoleghista Giovanni Toti ieri: «Se si facesse una riduzione dei vitalizi, come quella passata nella scorsa legislatura alla Camera, io non la vedrei di mal occhio, sarebbe un provvedimento che riavvicina politica e opinione pubblica». E pure Mara Carfagna, neovicepresidente della Camera, ha annunciato che devolverà la sua indennità «per sostenere le battaglie per le donne, per i minori, per la famiglia, per i disabili».
Martedì verrà eletto l'ultimo componente, un segretario, in quota Gruppo misto. Poi, per i vitalizi ci saranno davvero le ore contate. A seguire Fraccaro presenterà la delibera In questo momento di stallo il Movimento vuole dimostrare che non si starà con le mani in mano e che inizierà a governare il cambiamento di cui si è fatto portavoce.
Il la lo ha dato proprio Roberto Fico che si è tagliato l'indennità di funzione e sta già compilando un dossier su trasparenza, risparmi e Giunta per il regolamento.

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E anche se un governo non c'è, in qualcosa il M5S vuole dimostrare di potersi cimentare. Alla Camera vige l'autodichia, ovvero l'autogoverno. Significa che all'interno del perimetro amministrativo di Montecitorio è il presidente Fico a decidere come disciplinare vita, attività e spese del palazzo.

Breve storia dei vitalizi: la battaglia del M5S inizia nel 2014 con un ordine del giorno al bilancio della Camera.

Bocciato. Nel 2015 ci riprovano con un emendamento alle riforme costituzionali. Bocciato. Nello stesso anno viene riproposto un nuovo ordine del giorno. Viene dichiarato inammissibile. Nel 2016 ecco due ordini del giorno leggermente diversi ma vengono dichiarati inammissibili. Il 22 marzo 2017, presentano un'ultima delibera di adeguamento alla legge Fornero per evitare lo scatto delle pensioni a 60 anni con soli 10 anni di contributi. Non è stata né discussa né votata perché Boldrini disse che doveva andare in aula. Poi ci fu l'abbinamento della proposta di legge Lombardi (M5S) a quella di Richetti (Pd) e si è finiti col dare precedenza a quest'ultima approvata alla Camera e affossata in Senato.

Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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