Offrivano un pacchetto a dir poco completo, come fossero una sorta di catena di B&B della prostituzione: individuavano l'alloggio più adatto, ne proponevano le qualità in base al flusso di persone o al comfort dei locali, e poi lo subaffittavano a prezzo maggiorato a donne e transessuali contattati direttamente sui siti a luci rosse. E se non sapevano come arrivarvi, davano loro persino un passaggio. Un'attività illecita, in aperto contrasto con la Legge Merlin, finita nel mirino dei carabinieri e della guardia di finanza di Bassano del Grappa che ieri mattina hanno dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e due ai domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti, due dei quali residenti nel Trevigiano.
Il sistema escogitato dagli indagati fruttava all'organizzazione circa 400mila euro all'anno. Dopo aver individuato gli appartamenti appetibili, non solo li subaffittavano in nero grazie alla complicità di prestanome, ma li proponevano a prezzi maggioranti fino al 500 per cento. Nella fase di offerta inoltre, che avveniva contattando direttamente donne e transessuali presenti nelle bacheche dei siti a luci rosse, erano disposti a eseguire modifiche e personalizzazioni agli appartamenti stessi, cambianddo ad esempio i colori delle pareti, eseguendo delle migliorie o installando dei servizi aggiuntivi come il wifi...
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