All'indomani delle elezioni politiche, Piazza Affari cede l'1,1% a 21.668 punti, appesantita dalle banche (il comparto perde il 2,9%) e da Mediaset (-4,5%), che sconta il dato di Forza Italia, al di sotto delle attese. Per la Borsa milanese non si tratta di un crollo, anche se è la peggiore di un'Europa nel complesso positiva. Il voto in Italia, con le incertezze legate alla mancanza di una maggioranza e alla crescita dei partiti considerati meno europeisti, viene visto con timore dagli operatori.
Dopo il via libera dell'Spd a un governo di grossa coalizione in Germania, Francoforte ha aperto in calo ma ha poi virato in terreno positivo (+0,1%). A condizionare i mercati non sono solo questioni politiche: restano i timori per l'annuncio del presidente americano Donald Trump in tema di dazi sull'acciaio e sull'alluminio. Dopo un pò di tensione iniziale, che ha fatto salire il rendimento dei titoli di Stato italiani decennali oltre il 2%, le acque si sono calmate anche per lo spread fra btp e bund, che sale a 136 punti, contro la chiusura a 131 di venerdì, con un rendimento in all'1,98%.
Anche l'euro non pare aver subito particolari scossoni: cambia a 1,23 rispetto al dollaro, sostanzialmente invariato sulla Piazza di Londra.
Elezioni, Piazza Affari apre in profondo calo, poi recupera. Sale lo spread
Lunedì 5 Marzo 2018In Piazza Affari, il voto ha avuto ripercussioni sulle banche, con diversi titoli che hanno subito sospensioni al ribasso. L'istituto più sotto pressione è Banco Bpm (-6%), seguito da Bper (-5,8%), Ubi (-4,5%), Unicredit (-3%) e Intesa (-2,5%). La 'banca di Statò Mps perde il 3%. Per il mercato italiano, «la principale implicazione di breve termine è un atteso incremento del rischio paese - scrive Intermonte - un ampliamento dello spread dei bond governativi e pressione sul settore finanziario in quanto i manifesti politici sia del M5s che della Lega sono chiaramente non amichevoli nei confronti delle banche e delle istituzioni finanziarie in generale».