Nelle sale c’è intatta l’atmosfera della storia: una storia italiana che qui, a Milano, tra la fine del Settecento e gli inizi del xix secolo scriveva le pagine dorate di un Napoleone “re d’Italia”, Siamo al n. 20 di Corso Venezia, nel “palazzetto” Crespi, costruito negli ultimi anni del Settecento dalla famiglia di banchieri Prati che agli inizi del Novecento la cedettero alla famiglia Crespi , che tuttora vi riìsiede con la presenza di Giulia Maria Crespi (la “grande signora” da sempre legata alle sorti del Corriere della Sera) .
Il “Palazzetto “ come venne chiamato questo superbo palazzo per le dimensioni contenute , a misura d’uomo, e le decorazioni “pacate”,ben visibili sulla facciata che si affaccia su Corso Venezia, doveva corrispondere al gusto del suo tempo che premiava il barocco, lo stile che domina anche gli interni della dimora nonchè la facciata sul parco (un tempo anche più grande di quello attuale, tanto che il nonno di Giulia Maria Crespi lo percorreva nella passeggiate a cavallo). Tutto negli interni intrisi di lusso colto, raffinato, parla il linguaggio di signorilità e di autenticità culturale della grande Milano d’antan. E ci troviamo in questa location fantastica per celebrare un “cambio di vita” di una delle più famose griffes della calzatura internazionale, Geox.
Seduti nel salotto verde che si affaccia sul giardino interno cerchiamo di carpire a Mario Moretti Polegato, fondatore e guida assoluta del brand, le ragioni di questa celebrazione che ha scelto di proporsi in uno spazio ben diverso dai soliti loft di modernità estrema nei quali Geox presenta nelle diverse capitali del mondo le sue collezioni famose.
“Fino ad oggi – precisa l’imprenditore veneto – Geox era la firma della calzatura pratica, comoda, sana (il brevetto “che respira” ne ha fatto un oggetto di studio in tutti i paesi del mondo). Con una Geox ai piedi sapevi di essere garantito da problemi di ogni tipo: calzatura assolutamente metropolitana scevra di decori eccessivi, libra da concessioni a un’eleganza formale, quella che può rinunciare alla praticità in favore della “bellezza”.
Oggi Geox cambia filosofia, cambia obbiettivi, cambia il linguaggio dell’eleganza che diventa anche glamour, sceglie materiali preziosi, adotta uno stile , un mood di totale attualità senza perdere alcuna delle prerogative che ne hanno scritto il successo della scarpa “che respira”. Resta la tecnica Geox ma è diversa la portata estetica, lo sstile.
Ed ecco, distribuita nei salotti concessi dalla proprietà per questa importante comunicazione, la nuova collezione Geox 2018-19 che comprende calzature di immensa bellezza: sneakers con suola diversificata, gioco di colori assortiti, lacci moda e sempre la suola realizzata con l’intervento del famoso brevetto “che respira”. Scarpe tacco 12, tacco 8, tacco metropolitano, dal 4 al 5, tacchi sottili o tacchi di spessore, walking-shoes, boots, il mondo dello stile si è catapultato sulle nuove proposte che comprendono un genere assolutamente nuovo per Geox: sono le scarpine di velluto con ricami barocchi, ballerine, fino alla pantofola flat, che può diventare la scarpa da gran sera, giusto per una prima della Scala o – come piace a Moretti Polegato che ama le sue radici venete, al Teatro La Fenice di Venezia. Le vedremo nelle grandi occasioni spettacolari queste nuove Geox che iniziano un percorso diverso, senza nulla rinnegare, anzi, percorrendo la via iniziata a suo tempo e oggi arrivata al bivio stilistico che imponeva questa scelta.
Ultimo aggiornamento: 00:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi