Ex Camuzzi, il bastione non regge
muri instabili e terreno inquinato

Martedì 13 Febbraio 2018 di Paolo Calia
IN SOPRALLUOGO Uno speleologo si infila nel bastione della ex Camuzzi
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Strutture sotterranee pericolanti, parti portanti esterne bisognoso di intensi lavori di riqualificazione e il terreno sottostante pesantemente inquinato. Altro che polmone verde. Il Bastione Camuzzi è un buco nero e, per di più, in condizioni pessime. Pensare di trasformarlo in un parco cittadino, circondato da residenza e uffici, è al momento un’impresa ardita. La relazione presentata ieri a Ca’ Sugana dall’associazione Treviso Sotterranea sullo stato dell’arte del bastione è impietosa. Un documento importante, perché arriva proprio quando si sta per chiudere la vendita dell’intera area, di proprietà della società Nove srl, ad Alcide Setten. E arriva proprio quando si parla di un progetto di riqualificazione pronto a portare nel cuore del centro storico residenza, uffici, un parco e un museo delle Mura valorizzando proprio i sotterranei. Ma prima di poter tagliare questo traguardo c’è moltissimo lavoro da fare. Le condizioni del bastione sono a dir poco disastrose. L’aver ospitato per gran parte del secolo scorso il gasometro cittadino ha lasciato segni inequivocabili.


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