MONTEBELLUNA - Stava andando a Brescia per lavoro quando, improvvisamente, si è accesa una spia su cruscotto dell'auto. Nemmeno il tempo di accostare alla prima piazzola che dal vano motore si sono sprigionate le fiamme e una colonna di fumo. E quel viaggio ha rischiato di trasformarsi in tragedia. «Stavo percorrendo l'A21 - spiega il commerciante 34enne, che gestisce un'avviata ferramenta sulle colline del Montello - quando si è accesa una spia davanti al volante. Mi era capitata la stessa cosa mesi prima e la concessionaria mi ha sostituito completamente il motore. Ho pensato di poter arrivare alla prima piazzola. Invece ho dovuto accostare dopo poche centinaia di metri. Una manovra rischiosissima in corsia di emergenza, con Tir e autoarticolati che mi sfrecciano a pochi centimetri. Sono sceso per alzare il cofano, ma le fiamme erano troppo alte. Temendo che l'auto potesse esplodere sono rientrato nell'abitacolo, ho afferrato giacca, cellulare e portafoglio e sono scappato». Il commerciante, che aveva comprato l'auto da un rivenditore autorizzato Bmw e fatto tutti i tagliandi in concessionaria, ha subito informato la Bmw. «Sono stati gentili e disponibili - precisa il 34enne, che si sta facendo seguire dall'avvocato Paolo Salandin -. So che la mia stessa drammatica disavventura è capitata ad altri che si trovavano al volante di una 348. Non credo che l'incendio possa essere collegato con le 600mila auto ritirate dalla Bmw (modelli diversi, ndr) perché era stato scoperto un difetto che avrebbe potuto farle andare a fuoco»...
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