Sergio Giordani: «Ecco come nel 2018 cambierà la nostra città»

Domenica 31 Dicembre 2017 di Nicoletta Cozza
Sergio Giordani
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PADOVA - Tre date ha impresse in modo indelebile nella mente. Il 15 giugno del 1994, anno in cui il Padova, di cui era presidente, è andato in Serie A, battendo il Cesena. Poi, il 10 giugno dell'anno dopo, quando, sempre con lui al comando della società, i biancoscudati si sono salvati, mettendo ko il Genoa ai rigori. Infine, il 25 giugno del 2017, giorno in cui è stato invece lui a vincere la sua partita e a diventare sindaco, mandando a casa Massimo Bitonci e in archivio l'ictus che lo aveva colpito appena un mese prima, in piena campagna elettorale. Sergio Giordani, ex presidente del Calcio Padova e primo cittadino da sei mesi, all'inizio del nuovo anno si confessa. E nel fare un primo bilancio del mandato non ha esitazioni a rivelare di appassionarsi giorno dopo giorno al ruolo che ricopre.

Sindaco, com'è stato questo periodo iniziale a Palazzo Moroni?
«Devo dire che durante i primi trenta giorni ero perplesso, turbato, quasi pentito. Dopo, però, quando ho capito che stavo cominciando a fare delle cose per la mia città per riportarla dove merita, c'è stata la svolta. Sto vivendo un'esperienza straordinariamente affascinante ed è bellissimo il contatto con la gente: mi piace girare e ascoltare le opinioni di tutti coloro che incontro. Pensavo di conoscere la mia città, invece da sindaco scopro cose nuove e potenzialità enormi che vanno sfruttate. Sono oggi ancor più orgoglioso di essere padovano, è come per un giocatore vestire la maglia della Nazionale. Mi sento in debito con i miei collaboratori, fedeli e leali, e con la città che mia ha votato. E soprattutto con il Padre Eterno, che mi ha fatto superare il problema di salute che avevo avuto a maggio»...

 
 
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