I ladini bellunesi si dividono. La proposta austriaca di concedere la nazionalità ai residenti in Alto Adige spacca in due il fronte. La proposta di concedere la doppia cittadinanza, austriaca oltre che italiana, ai residenti nei comuni appartenuti all’impero degli Asburgo, per la provincia di Belluno non è però una novità. Sette anni fa, nel gennaio 2011, la SchuetzenKompanie Anpezo Hayden si attivò per una raccolta di firme che ottenne centinaia di adesioni. Il quesito sottoposto alla popolazione era del tutto simile alla proposta lanciata i giorni scorsi da Sebastian Kurz, esponente del governo di Vienna, e da Heinz Christian Strache dell’ultradestra austriaca, così come Werner Neubaur, del partito Fpoe. Hanno ipotizzato la concessione del passaporto austriaco a quanti dovessero farne richiesta, seppure residenti nel Sudtirolo. «I Ladini sostennero quella attivazione, la condivisero – ricorda Elsa Zardini, allora e oggi presidente dell’Union dei Ladis d’Anpezo – e lavorarono a fianco degli Schuetzen. In quanto alla proposta odierna, riteniamo possa essere interessante per i cittadini dell’Alto Adige, ma anche per noi. C’è un legame storico con l’Austria. Avere una doppia cittadinanza può essere un segnale di apertura verso l’Europa». Danilo Marmolada è presidente della Federazione dei Ladini del Veneto; la sua opinione è diversa, rispetto agli ex asburgici: «Ritengo che la proposta che viene da Vienna sia una forzatura: oggi siamo in Europa, non ha senso riproporre questioni nazionalistiche».
Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 11:13
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