La conferma ufficiale è arrivata: è di Mariah Woods, la bimba di tre anni scomparsa il 27 novembre, il cadavere trovato sabato scorso nell'Holly Shelter Creek, un torrente fangoso a 40 chilometri dalla sua casa di Jacksonville, nel North Carolina, dove viveva con i due fratellini, la madre 29enne Kirsty Woods e il suo fidanzato, Earl Kimrey, 32 anni. Una casa in cui, invece di ricevere amore e protezione, la piccola ha trovato l'orrore più profondo: è lì che Earl da tempo abusava sessualmente di lei e dei suoi fratelli, picchiandoli occasionalmente, con la complicità della mamma, che sapeva tutto ma non faceva nulla per difendere i suoi figli.
Una situazione da incubo che è esplosa la notte del 27 novembre, quando Mariah è scomparsa: la mamma ha raccontato che al risveglio all'alba, non l'ha trovata in camera sua. Secondo la ricostruzione della polizia, quella notte Earl avrebbe ancora una volta violentato Mariah, poi, accortosi che la bimba era morta (le cause esatte del decesso sono ancora da stabilire), avrebbe portato il cadavere fino al torrente a 40 km da casa e sarebbe tornato indietro. Al mattino, quando Kirsty ha denunciato la scomparsa della piccola, Earl ha detto di non avere idea di dove fosse finita, ipotizzando che fosse stata rapita da qualcuno che si era intrufolato in casa. A qual punto le autorità hanno emesso un "Amber Alert" (l'allerta che scatta in tutto il Paese nei casi di sospetti rapimenti di minorenni) e centinaia di volontari si sono messi in moto per le ricerche: il 2 dicembre è stato trovato il cadavere di Mariah.
I racconti di Earl, che in passato si era macchiato di piccoli reati, non hanno convinto affatto gli investigatori, che lo hanno arrestato con una cauzione fissata a un milione di dollari: per il momento deve rispondere di occultamento di cadavere e di aver ostacolato la giustizia.