Pensioni, in Italia l'età effettiva di uscita più bassa dell'area Ocse

Martedì 5 Dicembre 2017
Pensione: in Italia l'età di ritiro più bassa nei Paesi Ocse: 62, 3 anni
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 ROMA - L'Italia è il paese che nell'Ocse ha per gli uomini l'età di uscita «effettiva» per pensionamento più bassa rispetto a quella di vecchiaia legale. Lo scrive l'Ocse nel Panorama sulle pensioni 2017 secondo il quale nel 2016 ci sarebbero stati tra l'età di uscita per vecchiaia (66,7 anni) e quella media effettiva 4,4 anni di differenza, quindi 62,3 anni, il divario più alto tra i 28 Paesi aderenti all'organizzazione economica. Si esce quindi abbondantemente prima dei 63 anni. In media nell'area il divario tra età legale ed effettiva di uscita per pensionamento è di 0,8 anni per gli uomini e di 0,2 anni per le donne.

«In media, nei Paesi dell'Ocse - si legge nel rapporto - l'età normale della pensione passerà da 64,3 anni a 65,8 anni per gli uomini e da 63,4 anni a 65,5 anni per le donne. Questo aumento di 1,5 anni rappresenta un pò meno di un terzo dei progressi in aspettativa di vita attesi all'età di 65 anni», vale a dire «meno della metà del necessario per garantire l'equilibrio tra il periodo di attività e la pensione».

Infine, l'età normale di pensionamento per la generazione nata nel 1996 dovrebbe crescere ulteriormente a 71,2 anni. Secondo l'organismo, tra 50 anni, l'Italia avrà l'età più elevata dell'intera zona Ocse dopo la Danimarca
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