PORDENONE - Si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria degli Angeli con una profonda ferita ad una mano. Necessitava che gli venissero applicati alcuni punti di sutura e sin qui nessun problema. Un uomo di Pordenone, che ha deciso di raccontare la storia così da renderla pubblica, ha chiesto, essendo scaduto il periodo di copertura, che gli venisse somministrata l'antitetanica. Si è però sentito rispondere che i vaccini erano momentaneamente terminati. Quindi nessuna profilassi. I medici gli hanno comunque spiegato che il rischio di infettarsi era estremamente ridotto, ma che in ogni caso i vaccini non c'erano. Quando però c'è questo timore, ad esempio nel caso di ferite contaminate da terriccio o frammenti di legno o metallo, il ricorso al vaccino è altamente consigliato, poiché la malattia è letale nel 50 per cento dei casi. L'uomo, un lavoratore che risiede in città, si è meravigliato: ha chiesto come facesse un ospedale ad essere sprovvisto dei vaccini per il tetano. Nessuno, pare, sia stato in grado di fornirgli una risposta esaustiva. Lo hanno comunque rassicurato del fatto che non avrebbe corso alcun pericolo di contagio da tetano e che comunque per qualsiasi tipo di problema avrebbe potuto rivolgersi nuovamente al pronto soccorso...
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