In carcere lo spacciatore del Castello denunciati tre richiedenti asilo

Giovedì 23 Novembre 2017 di Vittorino Bernardi
I giardini attorno al castello di Schio
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SCHIO - Finito in carcere un boss dello spaccio. Su richiesta del sindaco Valter Orsi, del prefetto e del questore di Vicenza  ieri è stata predisposta una task-force composta da dieci poliziotti della questura,  quindici agenti del reparto Prevenzione Crimine del Veneto e una ventina di uomini della polizia locale. È stata setacciata l’area del Castello, considerato luogo di spaccio. Gli agenti, con video e foto-camere, si sono posizionati nella torre campanaria che sovrasta il Castello e all'interno della chiesetta e hanno documentato l'ingresso nell’area verde di spacciatori e clienti.

Alle 14.10 è arrivato sul posto il sospettato capo di una banda di spacciatori, denominato dagli informatori "Castel Boy", che ha iniziato ad accogliere clienti e a vendere dosi. Alle 14.25 gli investigatori nella torre campanaria, utilizzando whatsapp, hanno dato via al blitz. Il boss ha gettato nel vicino boschetto un sacchetto con le dosi di droga, poi recuperato dagli agenti. L’uomo è stato identificato in Bakary Jammeh, 29 anni, nato in Gambia, senza fissa dimora e con permesso di soggiorno non rinnovato, ma sul cui procedimento pende ricorso. Sottoposto a perquisizione personale gli agenti hanno trovato 380 euro in banconote da 20, 10 e 5, provento del documentato spaccio. L’africano è stato arrestato e su disposizione del pm Paolo Fietta portato nel carcere di Vicenza. Nel contesto dell’azione sono stati denunciati in concorso di spaccio un minorenne italiano e quattro maggiorenni stranieri, tre dei quali richiedenti asilo.
 

Ultimo aggiornamento: 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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