MEDIO FRIULI (Udine) - Dopo l'ennesima sfuriata in casa la scaraventa a terra schiacciandole la faccia sul pavimento. Marito violento allontanato da casa. Sono rimasti sposati per più di dieci anni e hanno creato una famiglia mettendo al mondo due figli e stabilendosi in un comune del Medio Friuli. Poi le prime incomprensioni. Lui, un trentaquatrenne di origini romene, è bruciato dalla gelosia, non riesce a sopportare l'idea che gli altri uomini guardino la moglie. Le scenate diventano all'ordine del giorno anche davanti ai loro figli minori che non riescono a capire quello che sta succedendo tra mamma e papà.
La festa di compleanno
Il culmine lo scorso mese di ottobre. Tutta la famiglia trascorre insieme il pomeriggio a una festa di compleanno, per il bene dei figli. A un certo punto la moglie decide di rientrare per prima a casa con i piccoli, perché stavolta è lei a non sopportare l'idea di vedere suo marito che balla con un'altra ragazza con fare provocatorio, umiliandola; non vuole fare scenate davanti alla gente, preferisce rientrare, lasciandolo da solo.
Lui rientra furioso perché lasciato da solo davanti a tutti i conoscenti: si affaccia alla porta e dalle grida si capisce che sarà l'ennesima sfuriata. La donna, stanca della situazione, non lo sta nemmeno a sentire; lui, allora le si scaglia contro, la spinge con forza, la fa cadere a terra e le schiaccia la faccia contro il pavimento sollevandole ripetutamente la testa.
Il figlio chima i carabinieri
Il figlio vede tutto e capisce che può fare solo una cosa: chiamare i carabinieri. I militari dell'Arma arrivano subito l'uomo si è già allontanato. I carabinieri della stazione di Mortegliano fanno visitare e medicare la donna in pronto soccorso, raccolgono la sua denuncia e il referto con la prognosi di una settimana per il trauma al volto. Le spiegano che possono darle una mano: con coraggio può denunciare le ripetute violenze domestiche. Nelle settimane successive raccolgono le testimonianze dei vicini e dei loro conoscenti. Nei giorni scorsi al trentaquatrenne romeno viene notificato il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare emesso dal Gip del Tribunale di Udine per maltrattamenti; lui va a vivere da un'altra parte. Per questa donna, anche lei 34enne, di nazionalità romena, e per i suoi figli, si chiudono le porte di un passato fatto di umiliazioni e violenze.
© RIPRODUZIONE RISERVATA La festa di compleanno
Il culmine lo scorso mese di ottobre. Tutta la famiglia trascorre insieme il pomeriggio a una festa di compleanno, per il bene dei figli. A un certo punto la moglie decide di rientrare per prima a casa con i piccoli, perché stavolta è lei a non sopportare l'idea di vedere suo marito che balla con un'altra ragazza con fare provocatorio, umiliandola; non vuole fare scenate davanti alla gente, preferisce rientrare, lasciandolo da solo.
Lui rientra furioso perché lasciato da solo davanti a tutti i conoscenti: si affaccia alla porta e dalle grida si capisce che sarà l'ennesima sfuriata. La donna, stanca della situazione, non lo sta nemmeno a sentire; lui, allora le si scaglia contro, la spinge con forza, la fa cadere a terra e le schiaccia la faccia contro il pavimento sollevandole ripetutamente la testa.
Il figlio chima i carabinieri
Il figlio vede tutto e capisce che può fare solo una cosa: chiamare i carabinieri. I militari dell'Arma arrivano subito l'uomo si è già allontanato. I carabinieri della stazione di Mortegliano fanno visitare e medicare la donna in pronto soccorso, raccolgono la sua denuncia e il referto con la prognosi di una settimana per il trauma al volto. Le spiegano che possono darle una mano: con coraggio può denunciare le ripetute violenze domestiche. Nelle settimane successive raccolgono le testimonianze dei vicini e dei loro conoscenti. Nei giorni scorsi al trentaquatrenne romeno viene notificato il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare emesso dal Gip del Tribunale di Udine per maltrattamenti; lui va a vivere da un'altra parte. Per questa donna, anche lei 34enne, di nazionalità romena, e per i suoi figli, si chiudono le porte di un passato fatto di umiliazioni e violenze.