Genova, tassa sui rifiuti gonfiata per errore: è stata pagata il doppio per anni

Venerdì 10 Novembre 2017
Genova, tassa sui rifiuti gonfiata per errore: è stata pagata il doppio per anni
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I cittadini di Genova, ma anche di altri importanti comuni italiani, «pagano il doppio del dovuto per la Tari», la tassa comunale sui rifiuti.
Lo denuncia il gruppo del M5S in Consiglio comunale genovese stamani sulla sua pagina Facebook. «Grazie all'interrogazione del nostro parlamentare Giuseppe L'Abbate è venuto fuori che molti Comuni italiani, tra cui Genova, avrebbero commesso un gravissimo errore sul calcolo della Tari facendo lievitare a dismisura il prelievo sulla tasse dei rifiuti a spese di milioni di famiglie italiane - spiega il gruppo -. Come MoVimento 5 Stelle Genova ci siamo già attivati per chiedere alla giunta Bucci di verificare immediatamente il procedimento di calcolo sulla Tari del Comune di Genova e se l'errore verrà riscontrato, di avviare subito un percorso per il rimborso del non dovuto a tutta la cittadinanza». Secondo l'M5S il Comune di Genova avrebbe applicato la quota variabile alle pertinenze dell'utenza domestica chiedendo ai contribuenti più di quanto dovevano versare.


«La vicenda relativa al calcolo della tasas sui rifiuti nel Comuni mette in evidenza una questione molto semplice: c'è una necessità urgente e improrogabile di intervento nel settore, attraverso l'attivazione di una regolazione indipendente, capace di tutelare i cittadini attraverso la definizione di standard di qualità ed efficienza e, di conseguenza, di definire un sistema tariffario certo e che minimizzi i costi finali a carico degli utenti». Così Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia (la Federazione delle aziende che si occupano di ambiente, acqua e energia) commenta - a margine di un convegno dedicato proprio alla regolazione del servizio di igiene urbana nell'ambito di Ecomondo a Rimini - l'errore di calcolo da parte dei Comuni sulla Tari, la tassa dei rifiuti, che sarebbe stata «gonfiata» per uno sbaglio nel computo della quota variabile. «Nel Paese degli 8mila Comuni e delle normative più instabili e di difficile interpretazione d'Europa è inimmaginabile pensare che non si possano commettere errori - aggiunge Valotti - diversa sarebbe la situazione se, finalmente, si desse completa attuazione alla gestione dei rifiuti su base di Ambito territoriale ottimale, promuovendo in questo modo anche la crescita di operatori industriali, pubblici o privati che siano, sempre più solidi ed efficienti».
 
Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 17:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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