Roberto Spada fermato, Zingaretti: «Segnale positivo, non devono esistere zone franche»

Giovedì 9 Novembre 2017
Roberto Spada fermato, Zingaretti: «Segnale positivo, non devono esistere zone franche»
«Ho letto ora la notizia del fermo di Roberto Spada a Ostia. È stato commesso un reato davanti a una telecamera che ha sconvolto un po' tutti. Ed è positivo che si sia dato un segnale immediato e, come ha detto il ministro Minniti, ciò è importante anche per ribadire che non esistono zone franche in questo paese né tantomeno in un territorio bello e martoriato come Ostia» Così a margine di una iniziativa all'università di Roma Tre il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

«Il fermo di Spada segna la pronta reazione delle istituzioni a un'aggressione inqualificabile nei confronti di un giornalista Rai che stava svolgendo il suo lavoro d'inchiesta
». Dice Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera: »Non può infatti passare il messaggio - aggiunge - che un atto di grave violenza e significato intimidatorio possa essere rubricato come mero reato di lesione personale, specie in un territorio purtroppo così pesantemente infiltrato da clan e criminalità mafiosa».

Il fermo dell'aggressore di un giornalista ieri a Ostia dimostra che «lo Stato c'è, siamo d'accordo con quello che ha detto Minniti» ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi nel corso di una diretta Facebook dal treno Dem.


«Quando ad inizio 2015 iniziammo ad occuparci di Ostia apparve chiarissima la presenza della famiglia Spada che operava e opera con le caratteristiche della malavita organizzata, corrompe, intimidisce e trova, a seconda del caso, sponde con la politica. Ieri il messaggio è stato chiaro: qui la legge siamo noi. È chiaramente una sfida che lo Stato e le istituzioni, facendosi forti della legge del diritto, devono raccogliere. Ad Ostia va ripristinata la legalità. O noi o loro». Lo scrivono il presidente del Pd, Matteo Orfini, e il senatore Stefano Esposito in un articolo per Democratica. «Ora -aggiungono- in tanti scoprono la mafia ad Ostia. Non possiamo che rallegrarcene. Ma noi la battaglia contro questi delinquenti l'abbiamo iniziata e condotta in questi anni in un silenzio, spesso complice, assordante. Ad Ostia nulla è come appare. È peggio. La mafia c'è ed è forte. Anche se vista qualche sentenza qualcuno sembra non volersene accorgere. Per questo è stata aggredita la troupe di Nemo. Dalla domanda del giornalista si deve ripartire. La destra estrema e la malavita organizzata vantano una storia di rapporti consolidati. Ce lo dicono sentenze passate in giudicato. Per questo Ostia è un laboratorio pericolosissimo. Lo Stato - concludono Orfini ed Esposito - deve esserci, in forze e nei modi con cui in anni bui ha saputo gestire simili situazioni».

«Uniti per la legalità. Ci vediamo sabato 11 novembre 2017, alle ore 15,30, alla piazza della stazione di Ostia (decimo municipio). Non si può restare in silenzio di fronte all'aggressione del giornalista e dell'operatore della Rai da parte di un esponente della famiglia Spada a Ostia. Non reagire significa divenire conniventi». Lo scrive su Fb il presidente dell'Aula Giulio Cesare, De Vito. «Abbiamo una grande opportunità per esprimere il nostro sostegno alle vittime di questo gesto così violento e a tutti i romani: partecipare a una grande manifestazione, senza alcuna bandiera politica, grazie alle quale le Istituzioni e i cittadini diranno con forza il proprio NO alla criminalità. Dobbiamo essere tantissimi per lanciare un messaggio forte della città contro le mafie e la violenza. Il segnale deve essere univoco: uniti per la legalità. L'apppuntamento è per sabato alle 15:30 in Piazza della stazione del Lido a Ostia. Faremo una passeggiata: cittadini e Istituzioni», conclude.

«Le forze dell'ordine e la magistratura si occupano degli atti criminosi, non la politica. Quello di Roberto Spada è stato un atto criminale e quindi come tale va perseguito». Così il vicepresidente di Casapound, Simone Di Stefano, commenta il fermo di Spada.






 
Ultimo aggiornamento: 18:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA