Ma in soldoni, cosa vorrà dire l'autonomia? La domanda che dal 22 ottobre si fanno tutti è stata al centro ieri della seduta della commissione Affari Istituzionali del consiglio regionale, dove si è incardinato il progetto di legge statale su cui sarà costruita la trattativa con il governo. La risposta di Palazzo Balbi è che i famosi «nove decimi di Trento e Bolzano» varranno per il Veneto 18 miliardi e 803 milioni di euro, ma è un conto che non soddisfa l'opposizione, secondo cui prima di andare a Roma servirà anche una quantificazione delle risorse necessarie per ciascuna delle 23 competenze richieste. In aula c'erano anche i dirigenti regionali Maurizio Gasparin (Programmazione e sviluppo strategico) e Gianluigi Masullo (Risorse strumentali). Ed è stato proprio quest'ultimo ad illustrare la scheda di analisi economico-finanziaria del pdl 43, documento su cui si basano le aspettative autonomiste. Conclusione: «Le maggiori risorse per il bilancio regionale derivanti dalla devoluzione dei nove decimi di Irpef, Ires e Iva, al netto delle quote attualmente attribuite, risultano stimabili pertanto in 18 miliardi e 803 milioni»...
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