Riceve 15mila euro per la messa in mobilità: l'Inps li rivuole tutti

Venerdì 27 Ottobre 2017
Riceve 15mila euro per la messa in mobilità: l'Inps li rivuole tutti
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ALTAVILLA VICENTINA - Un ricorso giudiziario contro l'Inps al Tribunale sarà presentato da una vicentina di Altavillaa cui viene chiesto di restituire oltre 15mila euro ottenuti come indennizzo per la messa in mobilità.

La legge prevede che se il contribuente che ha richiesto l'anticipo dell'indennizzo viene occupato in altra mansione entro 2 anni, deve restituire per intero la somma all'Inps. Peccato che la signora, assistita dal legale vicentino Agron Xhanaj, in realtà abbia percepito solo 52 euro per la messa in prova ad ore in un nuovo lavoro. «Dopo tre giorni e poche ore di attività - spiega il legale - il lavoro non si è perfezionato perché la donna non si è trovata bene. Per le ore di prova, il datore di lavoro ha versato i contributi e retribuito la lavoratrice con 52 euro».

Tanto è bastato, comunque, per l'Inps per far recapitare la richiesta di restituzione di tutti i 15mila euro. «La mia assistita si sente tradita dallo Stato - aggiunge il legale - che per un cavillo di 52 euro le chiede l'intera somma». Il caso è stato sottoposto all'Inps di Vicenza, sostenendo l'illegittimità del provvedimento in quanto l'occupazione non si è mai perfezionata e vi è una evidente sproporzione tra gli importi in questione. L'istituto berico ha accolto il ricorso, giudicando «non concretizzato il rapporto di lavoro» e ha trasmesso il caso al Comitato amministratore della gestione degli interventi assistenziali di Roma per un parere. Tre giorni fa è arrivata la risposta: la signora deve pagare comunque. «Naturalmente la mia assistita non ci sta e il caso finirà in tribunale - annuncia Xhanaj - perchè viene leso il principio di proporzionalità tra il bene giuridico tutelato e la sanzione».
Ultimo aggiornamento: 17:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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