Stati Generali, toccata e fuga di Chisso: «Mi sono commosso, non riuscivo a restare»

Sabato 14 Ottobre 2017 di Alda Vanzan
Stati Generali, toccata e fuga di Chisso: «Mi sono commosso, non riuscivo a restare»
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MESTRE - L'insofferenza esplode quando il capogruppo alla Camera Renato Brunetta invita sul palco Roberto Caon, deputato padovano  nel 2013 con la Lega, passato 2 anni dopo con Flavio Tosi e che da neanche 3 mesi è nel gruppo di Forza Italia. «Eh no, vergognatevi», sbottano due giovani in fondo alla sala dove sono in corso gli Stati generali degli azzurri del Veneto e che appena vedono Caon sul palco se ne vanno. È solo l'inizio: l'unico tra le new entry a passarla liscia è Andrea Causin: ex n. 2 del Pd veneto poi in Scelta civica e ora forzista: si becca solo applausi.

Prima dei fischi aveva tenuto banco il giallo di Renato Chisso: l'ex assessore della Regione coinvolto nello scandalo Mose (ha patteggiato e scontato 2 anni e 6 mesi) s'è presentato puntuale al Laguna Palace con la moglie, ma è rimasto pochissimo. Solo la moglie è rimasta. Poi è arrivata Elena Donazzan, che aveva dato l'aut aut («O io o lui») dopo che Chisso il mese scorso aveva partecipato a un convegno di Forza Italia.

Si è sparsa la voce che lo stesso Chisso sia stato invitato ad andarsene. Notizia smentita da più di un big azzurro e pure dallo stesso Chisso: «Me ne sono andato - ha raccontato  - perché mi sono commosso: tanti amici appena mi hanno visto sono venuti a salutarmi con calore e affetto. Non sono riuscito a restare».
 

Ultimo aggiornamento: 15:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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