MESTRE - L'insofferenza esplode quando il capogruppo alla Camera Renato Brunetta invita sul palco Roberto Caon, deputato padovano nel 2013 con la Lega, passato 2 anni dopo con Flavio Tosi e che da neanche 3 mesi è nel gruppo di Forza Italia. «Eh no, vergognatevi», sbottano due giovani in fondo alla sala dove sono in corso gli Stati generali degli azzurri del Veneto e che appena vedono Caon sul palco se ne vanno. È solo l'inizio: l'unico tra le new entry a passarla liscia è Andrea Causin: ex n. 2 del Pd veneto poi in Scelta civica e ora forzista: si becca solo applausi.
Prima dei fischi aveva tenuto banco il giallo di Renato Chisso: l'ex assessore della Regione coinvolto nello scandalo Mose (ha patteggiato e scontato 2 anni e 6 mesi) s'è presentato puntuale al Laguna Palace con la moglie, ma è rimasto pochissimo. Solo la moglie è rimasta. Poi è arrivata Elena Donazzan, che aveva dato l'aut aut («O io o lui») dopo che Chisso il mese scorso aveva partecipato a un convegno di Forza Italia.
Si è sparsa la voce che lo stesso Chisso sia stato invitato ad andarsene. Notizia smentita da più di un big azzurro e pure dallo stesso Chisso: «Me ne sono andato - ha raccontato - perché mi sono commosso: tanti amici appena mi hanno visto sono venuti a salutarmi con calore e affetto. Non sono riuscito a restare».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".