Tallio assassino: l'acqua è buona, forse il killer è una purea di patate

Sabato 7 Ottobre 2017 di Paola Treppo
La casa di Vamo sotto sequestro penale
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VARMO (Udine) - Non è stata l'acqua ad avvelenare la famiglia friulana residente a Nova Milanese dopo la vacanza trascorsa nella casa di proprietà di Santa Marizza a Varmo (Udine). Il tallio, infatti, il potente veleno che ha causato la morte per intossicazione di Patrizia Del Zotto, 58 anni, e che ha concausato poche ore dopo quella di suo padre Giovanni Battista, 94 anni, già affetto da serie patologie pregresse, non è stato trovato nell'acqua del pozzo artesiano che rifornisce tutte le utenze della tenuta di Varmo dei Del Zotto, nativi di questo piccolo paese della Bassa Friulana. Lo confermano gli esiti delle analisi di laboratorio eseguite dall'azienda sanitaria su un campione di acqua prelevato dal pozzo artesiano nei giorni scorsi. Lo si è appreso oggi, sabato 7 ottobre. 

​Se da una parte la comunità locale tira un sospiro di sollievo, perché si conferma la bontà dell'acqua di falda della zona, dall'altra resta il mistero sulla provenienza del tallio e su come possa essere stato assunto dalle due persone decedute e da tutti gli altri parenti e dalla badante che hanno trascorso le vacanze a Santa Marizza lo scorso agosto.

Si va per esclusione
Si va per esclusione e si attendono gli esiti dei test sugli altri campioni prelevati nella dimora di campagna di Varmo, cioè escrementi di piccione, escrementi di topo, polvere, sacchetti di topicida trovati in soffitta in parte pieni e in parte vuoti, polvere e insetti morti. Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Rivignano e della Compagnia di Latisana, comandata dal maggiore Filippo Sautto. I militari dell'Arma della Bassa Friulana sono in stretto contatto con i colleghi di Desio, che invece stanno indagando a Nova Milanese. 

Si indaga per omicidio colposo 
​Si indaga a 360 gradi e non si esclude nulla. La Procura di Monza ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignori e la casa di Varmo, con il suo parco, sono stati posti sotto sequestro penale per preservare lo stato dei luoghi e consentire quindi agli inquirenti di svolgere, se sarà necessario, ulteriori indagini. Le condizioni delle persone ricoverate all'ospedale di Desio restano stabili: migliora la sorella di Patrizia, Laura Del Zotto, 58 anni; sempre critica seppure cosciente la moglie del defunto Giovanni Battista, Gioia Maria Pittana, 87 anni; stabile non grave la badante Serafina Pogliani, 49 anni, di Nova Milanese, asintomatico non ricoverato il marito di Patrizia, Enrico Ronchi, 64 anni, originario di Seregno (Monza Brianza). 

Il mistero delle patate
​Nel cercare di capire come i Del Zotto possano aver assunto il tallio, i carabinieri di Desio hanno cercato di ricostruire quello che la famiglia aveva mangiato durante i giorni delle ferie a Varmo. C'è un episodio in particolare su cui si sta cercando di fare luce, quello legato a diversi pranzi e cene con una pietanza sempre in tavola: la purea di patate fatto in casa. Questa purea, come ha riferito la badante in ospedale, era stata cucinata in grande quantità e poi servito per più giorni. Per farla erano state usate delle patate stoccate in sacchi o cassette depositate in un vano della casa di Varmo. L'ipotesi, che al momento resta tale, è che le patate fossero state appoggiate vicino a del pesticida usato nei campi, in agricoltura. Non quindi vicino al topicida. Le patate, quindi, potrebbero essere state contaminate in questo modo. Ingerite come purea per più giorni, avrebbero causato l'avvelenamento. 

In questo caso sarà più che mai fondamentale conoscere l'esito dell'esame autoptico eseguito nei giovedì sulle salme dei due deceduti: se il tallio sarà trovato nel fegato vorrà dire che è stato assunto ingerendo cibo avvelenato; se sarà trovato nei polmoni vorrà dire che è stato inalato.

Gli esiti di questi esami saranno resi noti non prima di una settimana. Saranno lunghi anche i tempi di attesa per conoscere i risultati dei test fatti su tutti i campioni di cibo prelevati nella casa di Nova Milanese dei Del Zotto: tutte le confezioni di alimenti trovate aperte e tutte e sostanze chimiche non alimentari trovate nella palazzina sono state campionate con grande scrupolo dall'ispettore sanitario. 

Ultimo aggiornamento: 11:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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