PADOVA - La requisitoria per chiedere una condanna in rito abbreviato a quattro anni e dieci mesi per il profugo stupratore di Bagnoli, è stata anche un'accusa alla società. Il pubblico ministero Daniela Randolo, ieri mattina, davanti al Gup Domenica Gambardella ha sottolineato come la seconda violenza sessuale, vittima una 41enne, sia stata consumata nella totale indifferenza. Quella sera del 17 marzo a Bagnoli mentre il nigeriano di 27 anni Jerry Ogboru rapinava, tentava di stuprare e pestava una donna, un uomo è passato in bicicletta. Ma nonostante le urla della quarantunenne non si è fermato, non ha dato l'allarme e ha proseguito la sua corsa. I carabinieri, anche con l'aiuto di tre telecamere di videosorveglianza hanno provato a individuarlo, ma alla fine hanno dovuto desistere e nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati per omissione di soccorso. La quarantunenne è riuscita a liberarsi della morsa del profugo, perché è stata brava a reagire. Lo ha respinto con calci e pugni, quando ha capito che l'uomo in bici non sarebbe arrivato a salvarla. Lei ha gridato a squarcia gola disperata, con la coda dell'occhio ha visto il ciclista, ma lui indifferente ha tirato dritto...
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