Guerra tra Regione e medici di famiglia: pronti allo sciopero a oltranza

Sabato 7 Ottobre 2017 di Mauro Favaro
Guerra tra Regione e medici di famiglia: pronti allo sciopero a oltranza
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TREVISO - Adesso tra Regione Veneto e medici di famiglia è guerra. E all'orizzonte si profila una serrata a oltranza degli ambulatori senza precedenti. O, nel migliore dei casi, un raddoppio del pacchetto di 22 giorni di chiusure fra novembre e maggio già proclamato. I camici bianchi sono in sciopero dal 19 settembre contro il blocco dei progetti regionali. Fino ad ora la protesta è stata soft: i dottori hanno sospeso per alcuni giorni l'invio telematico delle ricette elettroniche, mettendo in difficoltà la stessa Regione e le Usl, tornando a consegnare ai pazienti quelle rosse. La prima vera chiusura degli ambulatori è in calendario l'8 e il 9 novembre, le parti più oltranziste stanno premendo per chiudere anche il 7 e il 10. Adesso le cose sono precipitate. La Federazione dei medici di famiglia del Veneto (Fimmg) ha annunciato un inasprimento dello sciopero. La svolta è arrivata dopo l'ultimo consiglio regionale sulla riapertura delle trattative andato a vuoto. E a questo si è aggiunto uno scontro verbale durissimo tra Luca Coletto, assessore alla Sanità, e Brunello Gorini, segretario della Fimmg di Treviso.

 «L'assessore sta tentando di minare l'unità delle province venete della Fimmg con un attacco al segretario di Treviso, reo di aver scritto argomentazioni sul nostro sciopero che noi tutti condividiamo recita il documento uscito ieri dal consiglio regionale della federazione di fronte a questo atteggiamento di totale chiusura e di grave arroganza del governo regionale, frutto di disinteresse e di assoluta non conoscenza delle difficoltà del territorio, abbiamo deciso di proseguire nel calendario degli scioperi e di intensificare la protesta con altre iniziative».


DETONATORE
Lo scontro tra Coletto e Gorini è nato dalle frasi pronunciate da quest'ultimo un paio di giorni fa: «Bisogna bloccare tutto chiudendo gli ambulatori a oltranza ha detto il responsabile della Fimmg di Treviso così non si può andare avanti. Il governo di questa Regione ha ereditato la miglior sanità d'Italia, e ora la sta distruggendo». Parole inaccettabili per l'assessore Coletto: «A tutto c'è un limite, anche alla polemica più aspra. Chiedo ai vertici regionali e nazionali della Fimmg se condividono le dichiarazioni del loro segretario di Treviso. In caso affermativo, si tratta purtroppo di posizioni preclusive a qualsiasi ipotesi di confronto ragionevole, al quale sono e resto disponibile, non per lo sciopero di questo periodo, ma da sempre. Se si vuole buttarla in rissa, si sappia che i toni da curva sud non porteranno a nulla di serio». La Fimmg regionale ha discusso l'accaduto giovedì sera e si è schierata compatta dalla parte di Gorini. «Non vale nemmeno la pena di perdere tempo per rispondere all'assessore rincara ora Gorini è sufficiente dire che la scuola per formare i nuovi medici sul territorio dove poi andranno a operare è stata contingentata e accentrata solo a Padova e Verona, il centro di formazione è stato sostanzialmente eliminato e l'aggiornamento obbligatorio dei medici non viene fatto da quattro anni. Serve altro? Il problema non sono solo i tagli che ci sono stati a Roma. Il problema vero è che questa giunta non ha nemmeno la visione di quello che si può fare a livello di programmazione». La Fimmg di Treviso ora si attende anche una presa di posizione da parte di Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, che aveva bollato la protesta delle ricette elettroniche come illegittima, arrivando a ventilare il licenziamento dei medici aderenti. La mia proposta resta la stessa conclude Gorini cioè chiusura a oltranza degli ambulatori, fino a quando la Regione non inizierà ad ascoltarci per davvero.
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