Ecco le nuove bollicine della Garda doc: "Collezione Brut" presto sul mercato

Venerdì 8 Settembre 2017
Ecco le nuove bollicine della Garda doc: "Collezione Brut" presto sul mercato
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MANTOVA - (gi. b.) Non è la risposta al Prosecco, ma neppure quella (più realistica) alle ottime bolicine del Trento Doc. È semplicemente un ambizioso e accattivante progetto di nuove bollicine "made in Garda".
È stato presentato in un'occasione speciale: il Festivaletteratura di Mantova. Si tratta  di una  edizione limitata del Garda Doc Collezione Brut 2016 nato dal confronto tra 10 denominazioni di eccellenza, riunite in un unico brand, lo Spumante Garda Doc, non una semplice bollicina ma un programma strategico di valorizzazione di eccellenze Made in Italy. Una sfida che il Consorzio di Tutela Garda doc e  il suo direttore Carlo Alberto Panont (manager 53enne ex della Franciacorta e dell'Oltrepo') hanno portato a termine attraverso la modifica del disciplinare di produzione con l’inserimento della tipologia spumante bianco che per decreto deve riportare in etichetta il solo nome della denominazione Garda. 

Lo Spumante Garda Doc è prodotto nel grande anfiteatro naturale del Benaco, dai produttori delle dieci denominazioni che compongono la Doc: Valtènesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valdadige, Valpolicella, Durello e Soave. La superficie vitata di questa denominazione è pari a 31.000 ettari, la maggior parte dei quali coltivati in provincia di Verona (27.889) mentre i rimanenti 3.211 ettari si dividono tra le province di Mantova e Brescia. Alla presentazione, ieri a Mantova,  hanno preso parte anche Paolo Polettini, manager del grande evento Festivaletteratura e il giornalista e scrittore Bruno Gambarotta.

ENOTURISTI
- Intanto l'area del Garda offre una nuova attrattiva per gli enoturisti, il Masi Wine Discovery museum inaugurato  Lazise (Verona) dal presidente del gruppo Sandro Boscaini con l'obiettivo di «trasformare la cultura del vino - ha detto "mister Amarone" - in emozione ed esperienza sensoriale per il visitatore, attraverso un percorso narrativo che eleva la storia di un brand a paradigma della civiltà millenaria della vitivinicoltura italiana».  Nelle sale espositive sono tracciati 3 percorsi: dalla terra all'uva, dall'uva al vino, dal vino alla tavola. Anche con un viaggio satellitare dal cielo alla terra per scoprire dove Masi ha portato e diffuso le proprie competenze viticole, dalla Valpolicella al Lago di Garda; dal Trentino a Valdobbiadene (Treviso); dal Friuli alla Toscana fino all'Argentina, integrato con riprese dal drone dei vigneti più significativi.


 
Ultimo aggiornamento: 17:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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