Travolti dall’imperversare di nuovi orientamenti della moda che da ogni parte sembra segnare pollice verso per l’esuberanza vistosa, gli eccessi di decorazioni, il genere puttanesco-tribale che fino ad oggi sembrava avere ragione di ogni buon senso nell’abbigliamento , non è apparso strano che gli sguardi più attenti e ammirati durante l’Award della Mostra del Cinema di Venezia dedicato a Franca Sozzani (al quale sono intervenute le più note personalità del settore e della mondanità in generale) si siano rivolti con la più alta ammirazione verso Maria Grazia Chiuri, direttore artistico della Maison Dior, che dell’eleganza ha un concetto “geneticamente sano”. “Si può trasgredire ma con prudenza, con discrezione” – ebbe a dirmi un giorno a Parigi durante una delle conferenze stampa nell’atelier Valentino (per il quale assieme a Pier Paolo Piccioli la Chiuri teneva allora le redini creative). L’eleganza silenziosa – che ha suggerito quest’anno agli stilisti di eleggere icona 2018 per il trend moda la figura mitica di Ingrid Bergman – è comunque alla base della filosofia stilistica Christian Dior.
Accompagnata da una pioggia torrenziale, la cerimonia di consegna del Sozzani Award a Julienne Moore, “perché - recita la motivazione del premio (sostenuto in particolare da Diego Della Valle, Donatella Versace – intervenuta con mise piumata coperta d’oro - e Afef – di verde sonante vestita ) - con la stessa forza di Franca Sozzani ha unito l’eccellenza in campo artistico e un forte impegno civile e sociale” . Tra gli intervenuti Emma Marrone, Vittoria Puccini, Vittoria Cabello, Nicoletta Romanoff. Molti gli abiti di griffe con grande presenza Dior, e grande la soddisfazione della Chiuri che sta raccogliendo consensi sotto ogni cielo (compreso quello piovoso e arrabbiato che sovrastava il palazzo del Cinema al Lido di Venezia nel corso dell’ Award Sozzani).
Che l’eleganza “silenziosa” abbia ottenuto i maggiori riscontri appariva inconfutabile fin dalla sfilata parigina di Dior con quel coraggioso affondo della Chiuri nella riproposta della tuta, dell’abito “da lavoro” ingentilito che può diventare elegantissimo . Dettagli militari, il gusto del gioco intorno alla divisa, che abbiamo incontrato anche da Versace, Dsquared, Valentino, per citare pochi nomi tra i tanti, con Dior ha toccato il vertice della contemporaneità. Ogni tempo ha un look e questo - sembra comunicare Maria Grazia Chiuri con il nuovo look - non è piÙ tempo di bamboline o di nudo e basta. C’è un ritorno all’eleganza sobria , alla bellezza semplice e vera che ci spiega perché l’icona individuata per siglarla sia il volto bellissimo e pulito di Ingrid Bergman.
Ultimo aggiornamento: 13:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi