ERACLEA - Un momento di grande tensione, in casa alle 6.30 del mattino, con i genitori davanti e al loro fianco i carabinieri: è stato a questo punto che Alberto, il 18enne fermato ieri per la fuga dopo l'investimento mortale di un turista a Eraclea, è scoppiato a piangere. «Ho sentito di aver urtato qualcosa, ma non ricordo altro...», sarebbe l'unica frase che il ragazzo ha pronunciato davanti agli investigatori, prima di essere portato via, in carcere, con l'accusa di omicidio stradale e guida in stato di alterazione psicofisica. Oggi la pm Elisabetta Spigarelli ha chiesto la convalida del fermo, trasmettendo gli atti al gip. L'interrogatorio di convalida dovrebbe svolgersi domani.
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Si attende ora che le analisi del sangue cui è stato sottoposto il giovane diano conferma della positività alla cannabis e all'alcol, su livelli superiori ai limiti di legge, riscontrata nei primi controlli. Alberto Cian, 18 anni, che dovrà rispondere anche di omissione di soccorso, si trova attualmente rinchiuso nel carcere di Venezia.
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